Ambiente

Rinaturazione del Po, non se ne
fa nulla, arriva lo stop di AIPO

Decisive in questo senso, si legge ancora nella nota, “criticità di ordine generale sugli obiettivi del progetto, sul rapporto tra l’interesse contrastante di uso del territorio, in particolare nei confronti dell’agricoltura e della pioppicoltura”

Foto: Paolo Panni

La posizione di ferma contrarietà al progetto di rinaturazione del Po espressa fin da subito da Confagricoltura Mantova ha prodotto i primi, concreti effetti. Con una nota ufficiale emessa pochi giorni fa infatti, Aipo (l’Agenzia interregionale per il fiume Po) ha messo uno stop all’intervento, affermando come vi siano “diverse e numerose criticità che ad oggi non consentono al soggetto attuatore di poter perfezionare la determinazione conclusiva e proseguire nell’attuazione dell’intervento”. Decisive in questo senso, si legge ancora nella nota, “criticità di ordine generale sugli obiettivi del progetto, sul rapporto tra l’interesse contrastante di uso del territorio, in particolare nei confronti dell’agricoltura e della pioppicoltura” e ancora “criticità di ordine procedurale, mancata espressione di pareri, e/o pareri contrastanti sulla medesima scheda/area d’intervento”. «Un’importante conferma di quanto la nostra Organizzazione ha sostenuto fin da subito – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova -, la rinaturazione del Po è un progetto regressivo e potenzialmente pericoloso per la natura, che non va incontro in nessun modo alle esigenze del mondo agricolo, ma non solo. Un progetto che, è bene ricordarlo, impegnerebbe circa 357 milioni di euro, provenienti dal Pnrr, e coinvolgerebbe oltre cento comuni del bacino padano».

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