Opinioni

Oglio Po, prosegue la marcia di
avvicinamento alla manifestazione

Comunque sia, manifestare non fa mai male. Mostrare vicinanza, condivisione, partecipazione è la prima regola di una qualunque normale democrazia. Il 14 ci si attende una grande partecipazione, e più sarà numerosa più costituirà una base di partenza importante per tutto il teritorio

Sono in tanti a stare con Oglio Po. E sono semplici cittadini, commercianti, attori e religiosi. Non solo da Casalmaggiore, ma da tutti o quasi i comuni che fanno riferimento all’ospedale. La marcia di avvicinamento alla manifestazione del prossimo 14 ottobre, promossa e coordinata dal Coordinamento cittadine e Cittadini per l’ospedale Oglio Po sta raccogliendo adesioni in ogni campo. Forse, quella promossa in primo luogo da donne, non sarà la strada che porterà a migliorare la situazione di un nosocomio impoverito e bisognoso di attenzioni ulteriori e ulteriori stimoli (a partire dalla Cardiologia) ma è una strada, e merita attenzione e considerazione.

Non bastarono quando si trattò di lavorare per salvare il punto Nascite, ma non dipese neppure da chi c’era a schierarsi per il mantenimento di un reparto sul quale la politica (a partire da quella nazionale) aveva già ampiamente deciso. Non bastò neppure la tenacia del personale, quella delle mamme e dei papà, quella dei politici schierati chi dal primo momento e chi dopo e quella dei sindaci che alla fine cercarono, tramite le vie legali, di potersi aggrappare ad un appiglio. La storia è questa. E quello che resta è la memoria di una lotta che – anche questo va detto – avrebbe dovuto vedere schierate più persone di quelle che in effetti si schierarono a viso aperto.

Tra le tante adesioni che il Comitato ha ricevuto ne citiamo due. La prima – andiamo a ritroso – è quella di don Samuele Riva, parroco di Sabbioneta. Nasce anche dall’esperienza personale. “Sono don Samuele Riva ed aderisco volentieri a questa campagna – spiega – perché ho personalmente un grosso debito di riconoscenza con l’Oglio Po per un ricovero che ho avuto. Ho trovato delle persone squisite: medici, infermieri, OSS, veramente con esperienza unica e personale nonostante la malattia. Ritengo che il nostro territorio abbia bisogno di un presidio medico di questo genere, di una struttura e soprattutto di persone di questa competenza e umanità. Se andassimo incontro ad un ridimensionamento o, non voglio nemmeno crederlo, ad una chiusura, saremme un enorme povertà. Uniamoci tutti per difendere una perla del nostro territorio”

Il secondo contributo di un religioso è quello di don Claudio Rubagotti, abate di Santo Stefano in Casalmaggiore: “Io sto con l’Oglio Po perché sono convinto che un territorio, un abitato umano ha bisogno di riferimenti, e l’ospedale in un territorio è storia e riferimenti”

Il terzo e ricco contributo è quello di suor Maria Buongiorno, responsabile di Casa Giardino. Anche lei, e i suoi figliuoli (come bonariamente chiama gli ospiti della struttura) hanno nel corso degli anni avuto a che fare con l’ospedale. Non riusciamo, al momento, a darlo ma c’è.

Il 14 ottobre si avvicina. Ma si avvicina in un clima relativamente diverso a quello (ben più incandescente) di quando fu chiuso il Punto Nascite. Intanto, la prima delle considerazioni che va fatta è proprio su quella rottura profonda: oggi il primo cittadino di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni è impegnato a cercare una strada percorribile per sollecitarne la riapertura. Non dipenderà solo da lui (la normativa è piuttosto chiara e sfavorevole al nosocomio casalasco, riaprire un reparto non è come chiuderlo, è ben più complesso) ma intanto l’ultimo consiglio comunale di Casalmaggiore ha sancito che un impegno c’è. Ed è un impegno forte e preciso. Da sottolineare che l’impegno ci fu anche allora (e fu un impegno anche di natura legale che vide però i comuni perdere). Adesso la strada comunque è un’altra.

Comunque sia, manifestare non fa mai male. Mostrare vicinanza, condivisione, partecipazione è la prima regola di una qualunque normale democrazia. Il 14 ci si attende una grande partecipazione, e più sarà numerosa più costituirà una base di partenza importante per tutto il teritorio. Magari servirà a poco, perché alcuni dei problemi della sanità sono problemi difficilmente eludibili (a partire dalla mancanza di medici e personale), ma servirà a mostrare coesione, e unità d’intenti. Se è vero che sono, e siamo in tanti a stare con Oglio Po, è giunto il tempo di mostrarlo anche con la presenza.

Na.Co.

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