Cronaca

Ponte, politica (a Parma) litiga
ma almeno ora i fondi ci sono

Massari difende l’operato dell’ente sottolineando un altro passaggio, ossia il fatto che i ritardi riguardando tutti i ponti dell’asta del Po e dunque non soltanto quelli che insistono tra Parma e Cremona. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Ora che i soldi ci sono, se non altro c’è anche una buona notizia: l’iter può riprendere. Ma quegli otto mesi persi nel nulla? Sono alla base della polemica che, dall’altra sponda del Po, sta andando avanti in questi giorni tra Laura Cavandoli, parlamentare della Lega che ha lavorato assieme alla senatrice Elena Murelli per riuscire a ottenere lo sblocco dei fondi, e Andrea Massari, presidente della provincia di Parma, ente accusato di avere dimenticato la scadenza dei fondi già assegnati nel 2019 e di avere in questo modo perso tempo.

Il tema è naturalmente quello dei ponti, su tutti l’infrastruttura nuova che collegherà Casalmaggiore e Colorno, senza però dimenticare il ponte San Daniele-Roccabianca che dovrà essere sistemato con gli stessi fondi. Cavandoli ha accusato Massari di avere fatto scadere i termini per poter utilizzare i fondi già destinati ai ponti, arrivando a chiudere il bando di gara un paio di mesi dopo la scadenza della disponibilità dei fondi.

Massari dal canto suo spiega che la Provincia era semplicemente in attesa, pronta ad utilizzare i fondi e ad assegnare in via definitiva la progettazione alla ditta già individuata da tempo, un raggruppamento d’impresa tra Italia e Spagna. “La smania a voler distribuire colpe sui ritardi non distrarrà la Provincia – ha dichiarato Massari, in quota Pd, alla Gazzetta di Parma – ad essere celere nella assegnazione dei progetti e dei lavori. Poi però studieremo l’emendamento che avrebbe sbloccato in fondi, per capire meglio perché sia stato inserito al Senato e non alla Camera dove opera l’onorevole Cavandoli, che pure si prende i meriti”.

Massari difende l’operato dell’ente sottolineando un altro passaggio, ossia il fatto che i ritardi riguardando tutti i ponti dell’asta del Po e dunque non soltanto quelli che insistono tra Parma e Cremona. Come a dire, mal comune non è mezzo gaudio e la presunta dimenticanza addotta per spiegare gli otto mesi di ritardo dovrebbe valere, ma così non è, anche per altri territori più lontani da quello parmense.

G.G,

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...