Cultura

Fontevivo: l'8 ottobre La Badia
Medievale, i monaci e i cavalieri

Organizzato dal Museo Uomo Tempo e Associazione Flumen Temporis con il contributo e patrocinio del Comune di Fontevivo (PR). Il programma principalmente incentrato sulla cultura monastica

Domenica 8 Ottobre dalle 9.00 alle 19.00 avrà luogo l’evento storico “La Badia Medievale, i monaci e i cavalieri” organizzato dal Museo Uomo Tempo e Associazione Flumen Temporis con il contributo e patrocinio del Comune di Fontevivo (PR). Il programma principalmente incentrato sulla cultura monastica prevede:

  • – l’allestimento del campo medievale con dimostrazione di scherma medievale, tiro con l’arco e didattica sulle armature
  • – banchi didattici su orologeria antica, cerusico, liuteria, scriptorium, legatoria e speziale
  • – scacchi giganti
  • – conferenza sulla storia degli orologi solari
  • – concerto di liuto in abbazia
  • – visite guidate
  • – racconti per bambini

per ogni info: labassafortificata@gmail.com

L’ABBAZIA CIRSTERCENSE DI FONTEVIVO – L’Abbazia cistercense di Santa Maria di Vivofonte venne fondata per filiazione, secondo la tradizione documentale, il 5 Maggio 1142 da dodici monaci guidati dall’abate Viviano, provenienti dal monastero di Chiaravalle della Colomba.

Sorse per volere del Vescovo di Parma Lanfranco e del marchese Delfino Pallavicino, su un territorio di circa 8,5 biolche parmigiane in gran parte paludoso, bonificato e reso produttivo grazie agli operosi monaci.

I cistercensi restarono a Fontevivo sino al 1546, data in cui l’Abbazia passò ai Benedettini che ne tennero la giurisdizione spirituale fino 1892.
La chiesa, che ancora oggi conserva l’originario aspetto romanico, è edificata interamente in laterizi dal caratteristico colore rosato, ha pianta a croce latina e presenta al suo interno tre navate con volte a crociera e colonnati.

La chiesa ospita una Madonna col Bambino, conosciuta come “Madonna della rosa” per il fiore che tiene nella mano, in marmo rosso di Verona attribuita allo scultore Benedetto Antelami.

Tra le altre opere significative vi sono: la lastra sepolcrale in marmo rosso di Verona di Guidone Pallavicino, cavaliere templare protettore della chiesa morto nel 1301, e il monumento sepolcrale al duca Ferdinando di Borbone, morto proprio a Fontevivo nel 1802.

Adiacente alla chiesa si trova il Convento, che ospitava gli ambienti per i frati e gli edifici per le numerose attività che vi facevano capo.

Nel XVIII secolo, l’edificio venne ristrutturato ed ampliato dai Duchi di Parma per trasformarlo in un Collegio, destinato ad ospitare i nobili rampolli delle maggiori famiglie provenienti da tutta Europa, che trascorrevano a Fontevivo la cosiddetta “villeggiatura estiva”.

Nel 1987, infine, il complesso architettonico venne acquistato dall’Amministrazione comunale di Fontevivo che ha promosso il suo recupero, in gran parte concluso con la realizzazione di una struttura ricettiva per soggiorni turistici, ristorazione ed eventi.

Nelle sue sale è ospitato anche il nuovo Museo delle Fisarmoniche, che raccoglie esemplari di Otto e Novecento di provenienza mondiale.

Merita una visita, sempre nel centro storico di Fontevivo, la Chiesa del Convento dei Padri Cappuccini, voluta all’inizio del XVII secolo da Ranuccio Farnese. Arricchita di una preziosa dotazione di arredi ed opere, tra cui alcune tele di Bartolomeo Schedoni e affreschi sul tema della Passione di Cristo, con la soppressione napoleonica di conventi e monasteri il complesso venne spogliato e chiuso al culto. Il convento venne poi raso al suolo.

Oggi rimangono la chiesa, sconsacrata, e il parco del convento, restaurati e riaperti al pubblico. Di recente sono stati recuperati l’immagine della Madonna in controfacciata e il ciclo di affreschi sulla volta attribuiti al bolognese Cesare Baglione.

Lungo la via Emilia, si può visitare la Pieve Romanica di Castelguelfo (1230), di recente restaurata, in origine cappella della Rocca di Castelguelfo e, a Bianconese, la chiesa barocca di San Giovanni evangelista con i suoi preziosi dipinti.

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