Parma, al Mercante in Fiera
Brillo e le foto rubate a Dylan
Oltre all’esposizione di antiquariato, modernariato, oggetti rari, collezionismo vintage, la rassegna abitualmente ospita eventi collaterali. Oltre alle foto con Bob Dylan quest’anno c’è uno spazio dedicato al cavatappi

Fotografare Bob Dylan senza autorizzazioni ne permessi particolari. Una impresa rara se si considera poi che il notissimo e celebre cantautore ultimamente costringe il pubblico ad entrare ai suoi concerti lasciando a casa il cellulare e ogni dispositivo fotografico. Proprio per salvaguardare e difendere la sua immagine dagli scatti non autorizzati e non graditi.
Un fotografo italiano, Paolo Brillo che per una trentina d’anni ha inseguito in giro per il mondo l’artista adesso espone una quarantina di queste foto rubate in occasione del Mercanteinfiera, la grande rassegna espositiva che si svolgerà a Parma dal 30 settembre all’8 ottobre. Brillo, di origini altoatesine, si è infiltrato in più di mille concerti tenuti nel mondo da Dylan smontando la macchina e nascondendosela all’occorrenza tra i vestiti. Senza pass ne tessere speciali, ne accrediti che nemmeno chiedeva ma facendo ricorso a sotterfugi ed escamotages grazie ai quali riusciva sempre ad arrivare sotto il palco e riprendere l’idolo statunitense.
In questo modo il fotografo è riuscito a creare una raccolta straordinaria di immagini cucendo insieme fotogramma per fotogramma, concerto dopo concerto all’interno del Never Ending Tour la titanica impresa del cantautore americano. Delle 250 immagini che contribuiscono a creare il volume illustrato “No such thingas forever” in trent’anni di concerti (dal 1989 al 2019) una quarantina saranno in esposizione al Mercante in Fiera che ha come addetta stampa la casalasca Antonella Maia.
Oltre all’esposizione di antiquariato, modernariato, oggetti rari, collezionismo vintage, la rassegna abitualmente ospita eventi collaterali. Oltre alle foto con Bob Dylan quest’anno c’è uno spazio dedicato al cavatappi un oggetto di uso quotidiano disegnato per la prima volta da Leonardo da Vinci diventando in seguito un vero e proprio esercizio di creatività da parte di grandi designer quali Giò Ponti, Ralph Lauren e Dior. Una mostra curata da Gianfranco Gonizzi direttore dei Musei del Cibo di Parma.
A chiudere la 42esima edizione del Salone Fiere di Parma la rassegna “Comunicare la Moda: immaginari di generi 1960 1980. Un percorso negli archivi Csac, un viaggio nel sistema moda tra fine sessanta e ottanta che indaga anche la comunicazione in una fase in cui femminile e maschile si fusero stilisticamente con un medesimo linguaggio.
Ros Pis