Cronaca

Mad One, nel weekend
Mad Craft Beer Festival

20 spine attive con 20 tipi diversi di birra, 4 birrifici artigianali italiani, 5 sidri di frutta delle montagne trentine, Cucina sempre attiva

Torna, presso Mad One, il “MAD CRAFT BEER FESTIVAL!” nato l’anno scorso con l’intento di promuovere il Movimento Birrario Italiano (MoBi), associazione interamente dedicata agli appassionati di Birra, che mette in comunicazione non solo i produttori ma anche i consumatori al fine orientarli ad un’assunzione consapevole della birra. Grazie a questa associazione – spiega Nicolò Daolio – si è creata una rete di collaborazioni, belle amicizie, scambi ed eventi; una volta ospitiamo noi, altre volte andiamo ospiti. Questo permette a tutti un arricchimento della propria professione tramite una competizione sana e leale e l’occasione di offrire ai nostri clienti una cultura del prodotto, orientandoli alla conoscenza e al corretto consumo della birra attraverso eventi di aggregazione, gusto e informazione”.

Chi partecipa avrà modo di degustare prodotti artigianali provenienti da province e regioni diverse con buona musica a fare da collante. L’evento si dividerà in due giornate che prenderanno il via sabato 16 settembre; I birrifici presenti sono:

  • 1 – Birrificio Sguaraunda di Pagazzano – BG
  • 2 – Birrificio 5+ di Matterello – TN
  • 3 – Birrificio Vecchia Orsa di San Giovanni in Persiceto – BO
  • 4 – Birrificio Mad One DI Casalmaggiore – CR
  • E per finire la Sidreria Apple Blood di Terre d’Adige – TN che presenta cinque tipi di sidro di frutta proveniente dai frutteti di famiglia

20 spine attive con 20 tipi diversi di birra, 4 birrifici artigianali italiani, 5 sidri di frutta delle montagne trentine, Cucina sempre attiva. Sabato 16 settembre apertura cancelli alle ore 17:00 con i Reflux Band di cui fa parte Leonardo Visioli e a seguire Dj Biuzzo per allietare la notte. Domenica 17 settembre, dalle ore 18:30, aperitivo e cena con Dj WalkMen.

Ragazzi sempre sul pezzo, giovani lungimiranti imprenditori che non si limitano a mettere sul mercato una birra, ma ne fanno una laboratorio sensoriale di informazione, di gusto e di piacere, momenti di comunione che coinvolgono tutti e cinque i sensi. Non di minore importanza l’accettare il confronto con altri produttori, che da avversari diventano collaboratori, influenzandosi a vicenda con serietà e lealtà. Aprire le porte a chi fa lo stesso mestiere e “contaminarsi” è un altro modo di fare impresa, è attenzione alla qualità, ricerca dell’eccellenza, incontro con prodotti, luoghi e persone provenienti da altre regioni, una miscellanea di belle cose da offrire ai clienti.

Giovanna Anversa

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