Discesa 2023, tanti partecipanti:
il Po ha bisogno di essere vissuto
C'è continuamente bisogno di profondi amanti del fiume. Lo ha ricordato anche Damiano Chiarini nelle sue parole. Di gente che il fiume lo viva, lo ami, lo frequenta, lo studia
A piedi, in bici, in barca e a nuoto. Con una partecipazione grande, forse la più straordinaria da quando la Discesa del Po c’è. In memoria del mai dimenticato professor Umberto Chiarini, con quella stessa filosofia che permea il gruppo Persona Ambiente, gli amici di un tempo ma anche chi non l’ha conosciuto e del fiume è comunque appassionato.
Si è conclusa ieri la discesa del Po 2023. Partiamo dal premio (ne parleremo anche a parte) con il più che meritato riconoscimento al turismo dolce, all’impegno e alla passione di Silvia Fattori e di Cristian Soldati che con il loro Living The River si sono inventati una maniera intensa e particolare di vivere le acque. Un premio strameritato il loro, come strameritato è il premio a Filippo Sidoti, autore di una tesi sul ruolo ecologico delle cave e degli acquitrini della golena per la valorizzazione della biodiversità.
C’è continuamente bisogno di profondi amanti del fiume. Lo ha ricordato anche Damiano Chiarini nelle sue parole. Di gente che il fiume lo viva, lo ami, lo frequenta, lo studia. C’è bisogno di una valorizzazione che parta dal rispetto dell’ambiente, della sua biodiversità, della sua golena. Molti gli interventi, tra i quali è giusto ricordare quello del sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni (che ha parlato delle possibilità offerte dal MAB e dell’esigenza di rafforzare i sistemi di intermodalità), di Marco Vezzosi, ex sindaco di Rivarolo del Re e attuale presidente del Cammino del Po, un’altra forma dolce di vivere con attenzione il fiume, di Paolo Antonini, che ha accennato ai problemi cheassillano un territorio come il nostro.
Spazio anche per il comitato di uomini e donne per l’Oglio Po con Laura Passerini a ricordare a tutti la manifestazione del 14 ottobre.
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