Politica

Autostrada Sì, Gussola si
smarca dal PD Casalasco

Il collegamento veloce tra Cremona e Mantova é necessario per lo sviluppo, lo dice la politica, gli amministratori, le industrie, le imprese ed è un dato di fatto, basta percorrere quella strada per necessità e come sempre non dobbiamo fermarci al semplice collegamento tra le due città, ma leggere l’opera come il collegamento da Milano all’acqua attraverso, Mantova, il Po e l’Adriatico

Il sindaco di Gussola Stefano Belli Franzini

Trovo corretto intervenire in merito al comunicato emesso dal PD di Casalmaggiore. 

È giusto specificare per correttezza che non può essere dato come documento unico di un territorio quello che é stato pubblicato perché semplicemente non é stato condiviso con il territorio e nemmeno con gli amministratori di area presenti sul territorio.

Il collegamento veloce tra Cremona e Mantova é necessario per lo sviluppo, lo dice la politica, gli amministratori, le industrie, le imprese ed è un dato di fatto, basta percorrere quella strada per necessità e come sempre non dobbiamo fermarci al semplice collegamento tra le due città, ma leggere l’opera come il collegamento da Milano all’acqua attraverso, Mantova, il Po e l’Adriatico.

La Regione ha assunto un impegno ed è su questo va incalzata e sollecitata. 

Nel caso la stessa ci abbia ripensato ha l’onere di dover trovare e proporre le soluzioni alternative.

Come territorio ci contiamo a lamentare che siamo dimenticati e che abbiamo molte mancanze e poche attenzioni, ma se si continua a comunicare questa frammentazione di idee e contenuti non dimostrando unità di pensiero e di percorso continueremo a pagare questo abbandono e continueremo ad essere vittima di noi stessi e delle divisioni che sono presenti, perdendoci in discussioni e non concretizzando scelte. In questo modo tanti altri corrono e si sviluppano e noi invece rimaniamo a guardare.

È vero che per il nostro territorio dobbiamo pretendere di più ma dobbiamo farlo per tutto il territorio.

Non bisogna esagerare nell’essere Casalmaggiore centrici, anche perché in questi anni mi pare chiaro come il sole che non abbia pagato a livello complessivo.

Bisogna invece portare avanti un reale piano di sviluppo d’area che tocchi tutte le peculiarità e crei le condizioni infrastrutturali per svilupparlo nel suo complesso sotto tutti gli aspetti che ci toccano.

Un reale piano d’area che affronti le necessità di tutti i settori, cercando di sviluppare in modo più capillare possibile i servizi e le loro offerte.

Tenendo ben presente che c’è un comune che può fare da riferimento territoriale nel quale vi possono essere i servizi più specialistici, Casalmaggiore, ma allo stesso tempo vi è un area sulla quale possono essere sviluppati servizi di base in modo che via sia più capillarita possibile sul territorio, e quindi più attrattività. Perché un tema che stiamo pagando in modo serio  è quello dello spopolamento, ed è figlio anche della povertà di servizi dislocati e di infrastrutture primarie o ad esempio della capillarità del trasporto pubblico.

Solo quando diremo che la necessità di infrastrutture è di tutto un territorio e queste hanno valenza intercomunale potremo parlare di reale volontà di sviluppo.

I temi sui quali lavorare non ci mancano, sanitario, sviluppo industriale, professionale, artigianale, sociale, servizi, ovviamente i temi delle infrastrutture, tra le principali, il collegamento veloce CR-MN, la ferrovia, sia da Milano a Mantova che da Parma a Brescia, il tema dei ponti, sia quelli sul Po, che quelli sull’Oglio, il TIBRE ed anche tante altre opere più piccole ma non per questo meno importanti.

Solo se si ragiona con unità di intenti si può essere forti e pretendere giusta e dovuta considerazione sia da Milano che da Roma. Ma se si prosegue con questa frammentazione siamo noi stessi che diamo alibi e serviamo sul piatto d’argento le motivazioni e le scusanti agli attori superiori. 

Al contrario con unità e idee chiare sarebbero obbligati ad assumersi le proprie responsabilità nel rispettare le promesse elettorali e di programmazione, sarebbero obbligati in modo maggiore ad ascoltare un’area che giustamente oggi è di serie B ma allo stesso tempo non fa nulla o poco per cercar di diventare di Serie A.

Auspico quindi confronti, incontri e coinvolgimento che possano produrre un vero piano di sviluppo, se così non avverrà saranno solo tante solite parole spese per riempiere stampa e social.

Il Sindaco
Stefano Belli Franzini

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