Politica

Piloni (PD): “Necessario aumentare
gli abbattimenti dei cinghiali”

“La preoccupazione - sottolinea Piloni - è altissima. A rischio è l’intera filiera suinicola della nostra Regione, che coinvolge anche un indotto del valore di decine di milioni di euro”.

Per affrontare l’emergenza serve mettere in campo ogni azione utile, come ad esempio modificare il Piano regionale per l’eradicazione della pesta suina. A chiederlo è il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni, in seguito al rilevamento di capi infetti in un allevamento del pavese. “La preoccupazione – sottolinea Piloni – è altissima. A rischio è l’intera filiera suinicola della nostra Regione, che coinvolge anche un indotto del valore di decine di milioni di euro. Per questo non bastano le iniziative già avviate, è necessario potenziare le azioni di intervento. Chiediamo alla Regione di modificare il Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Psa nei suini per aumentarne l’efficacia”.

“Serve, inoltre – aggiunge Piloni – destinare maggiori risorse per l’installazione di reti, anche nei territori che non sono ad oggi classificati come zone di restrizione, potenziare gli interventi di foraggiamento dei cinghiali nelle aree infette per intrappolarli ed eradicarli, prevedendo la presenza di personale addestrato per farlo. Nella provincia di Cremona il numero degli abbattimenti dei cinghiali deve assolutamente essere aumentato. Ad oggi è ancora troppo basso”.

“Essenziale – ricorda Piloni – come chiediamo da giorni, convocare al più presto una seduta congiunta delle commissioni Agricoltura e Sanità, alla presenza degli assessori competenti, per fare il punto su quanto sta accadendo, sulle azioni messe in campo e sulla loro efficacia”.

“Ad oggi – conclude Piloni – la nomina di un Commissario straordinario per l’emergenza peste suina non ha portato ad alcun risultato. Il sostegno della Regione è inutile se poi permangono ostacoli burocratici che fanno perdere tempo. Il tempo è finito.  Non possiamo aspettare di trovare capi infetti negli allevamenti tra Brescia, Cremona e Mantova. In quel caso, sarebbe la fine per un’intera filiera”.

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