Cronaca

Patagonia premiato a Locarno,
Tommaso Favagrossa sceneggiatore

Tommaso, che ha vissuto alcuni giorni all’interno di un sogno tutto vero, è ancora emozionato e incredulo ed è comprensibile: vedere sul grande schermo ciò che inizialmente era solo un’idea messa su carta, deve essere un impatto fortissimo, il giovane sceneggiatore lo ha definito un momento sconvolgente

In foto, da sinistra, lo sceneggiatore casalasco Tommaso Favagrossa e il regista Simone Bozzelli

Il 7 agosto è stato proiettato e premiato al Film Festival di Locarno, Patagonia, con la regia di Simone Bozzelli e la sceneggiatura del casalese Tommaso Favagrossa. “Una storia di spazi immensi dietro pareti strette e di gabbie da cui non si vuole uscire. Una storia nomade, come l’identità del suo protagonista. Una storia d’amore e d’agonia. La Patagonia è la libertà e la libertà forse non esiste”.

In una sala da tremila posti completamente gremita, Patagonia ha destato parecchio interesse: pubblico, giornalisti e addetti ai lavori hanno reagito durante la proiezione e hanno posto parecchie domande in conferenza stampa. L’opera, lodata su più fronti, anche per il suo raccontare l’Italia, quella dei piccoli paesi, delle comunità chiuse e strette nei loro tormentoni quotidiani, ha ricevuto il premio dalla giuria ecumenica che da anni assegna riconoscimenti a registi e registe, che con il loro talento artistico, riescono a sensibilizzare lo spettatore ai valori spirituali, umani e sociali.

Nelle motivazioni della giuria si legge: “Dov’è la linea sottile tra dipendenza e libertà? Tra amore e sottomissione? Tra empatia e responsabilità? ‘Patagonia’ è in bilico tra violenza e tenerezza, ossessività e scoperta di sé. Il film immerge gli spettatori in uno spazio ambiguo dove il cambiamento e la speranza sono possibili, parla di un rapporto impari tra due uomini. L’insicuro e indifeso Yuri incontra il clown e artista Agostino a una festa di compleanno per bambini. Lo spirito libero di Agostino esercita un’attrazione affascinante su Yuri che fugge dalla sua vita di sempre e dalle sue insicurezze. Sale sul camper e lascia che Agostino lo porti in un mondo di artisti e saltimbanchi”.

Tommaso, che ha vissuto alcuni giorni all’interno di un sogno tutto vero, è ancora emozionato e incredulo ed è comprensibile: vedere sul grande schermo ciò che inizialmente era solo un’idea messa su carta, deve essere un impatto fortissimo, il giovane sceneggiatore lo ha definito un momento sconvolgente. Essere tra artisti già conosciuti, qualificati e premiati e riscuotere forte apprezzamento è soddisfazione non da poco, paga gli sforzi e la fatica e aiuta a continuare il cammino su una strada che non è certo delle più facili. Tra i tanti momenti da cardiopalmo Tommaso ne sottolinea in particolare tre: quando, non avendo potuto recarsi sul set, ha visto per la prima volta i due attori dal vivo, quando il pubblico ha reagito partecipe durante la proiezione e infine quando il regista Simone Bozzelli, suo compagno di accademia, visibilmente commosso, ha dedicato il premio a Michela Murgia.

“Nel sentire il pubblico ridere, emozionarsi, spaventarsi e reagire al momento giusto mi è venuto in mente Alfred Hitchcock il quale, per capire se il pubblico apprezzava, rimaneva fuori dalla sala e restava in ascolto delle reazioni”

Patagonia sarà nelle sale cinematografiche italiane il 14 settembre e sarà probabilmente proiettato anche a Casalmaggiore

Giovanna Anversa

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