Opinioni

Il turno di notte... i pensieri di
Andrea Scaglioni, l'OSS filosofo

Siamo fans di Andrea perché, di tanto in tanto, scrive i suoi pensieri (fa un po' il nostro mestiere il briccone) e lo fa sempre in maniera molto scorrevole, spiegandoci di volta in volta sensazioni, stati d'animo, lavoro, passione

Ammettiamolo, siamo un poco fans di Andrea Scaglioni, OSS filosofo di origini Casalasche ed operativo a Colorno. E ne siamo fans non perché sia unico (lo è come tutte le persone che popolano queste lande), ha tanti colleghi straordinari che abbiamo visto all’opera e ai quali affideremmo pure le nostre membra stanche, sicuri di compassione, professionalità e tenerezza. Siamo fans di Andrea perché, di tanto in tanto, scrive i suoi pensieri (fa un po’ il nostro mestiere il briccone) e lo fa sempre in maniera molto scorrevole, spiegandoci di volta in volta sensazioni, stati d’animo, lavoro, passione.

Andrea Scaglioni è un passionario, con un percorso che da solo meriterebbe un lunghissimo racconto. Tanti – tranche de vie – alle spalle. Tanta vita ancora davanti in cui speriamo sempre di poterlo ascoltare nel narrare la sua professione e la sua infinita passione pr quello che fa. Quello che pubblichiamo stamattina è un ragionmento che parte dal turno notturno in una RSA. Grazie Andrea.

… Ma di notte quindi state li in reparto senza fare nulla finchè non vi chiamano? Dev’essere bello fare il turno di notte essere pagati per fare nulla.

Quante volte ho sentito dire queste cose, e mi scoppia da ridere pensare in questo modo… Il nostro fare nulla equivale a essere cmq presenti e pensare dall’inizio alla fine del turno.
Abbiamo a che fare con dei pazienti anziani, a volte con delle patologie problematiche particolari, dove la loro notte non è come la nostra ad essere a casa loro nel loro letto, e come dei bambini la notte gli fa paura stare in un letto di ospedale di una casa di riposo.

E senza contare quando ad ogni turno tutti noi operatori ci sentiamo via telefono per dire come va? Tutto bene? Cerchiamo il nostro IP di turno presente nell’Asp se è tutto perfettamente funzionante! Perchè la morte arriva sempre di notte e mi sono sempre chiesto il perché proprio la notte, come se avesse il timore di farsi vedere di giorno. La morte arriva senza avvisare e noi dobbiamo essere sempre pronti anche se davanti alla morte siamo sempre impotenti. Quando sono le 3 di notte e iniziano i campanelli a suonare e non sai mai cosa ci può capitare, molte volte nemmeno i campanelli suonano passando direttamente alle urla e inizi a correre, poi inizia il giro di controllo, poi aspettiamo quando una terapia endovenosa finisca per avvisare l’infermiere, e se la notte è tranquilla, con felicità non abbiamo fatto niente, ma felici di aspettare il collega per il cambio, aspettare come se essere sempre presenti vuol dire non fare nulla.

Per tutte quelle volte che nel nostro non far nulla abbiamo mollato tutto e dato il massimo…

Per tutti noi, OSS che nel bene o nel male diamo il meglio di noi stessi, che il nostro lavoro è un lavoro sentito e stancante…

Perché lo facciamo con amore e dedizione… altrimenti non potremmo fare questa professione e molte volte sbagliamo ma questo è anche un modo per crescere, e cercare di guardare oltre, essere abbastanza forti da mettere il sentimento da parte… (ed io faccio una fatica enorme).

A noi, che quando rientriamo a casa da una brutta giornata abbiamo solo voglia di stare in silenzio , ma poi ci spunta sempre un sorriso perché quello che abbiamo fatto l’abbiamo fatto con il cuore, ma molte volte non basta, per essere un professionista.

PER TUTTI NOI OPERATORI SOCIO SANITARIO e IP(INFERMIERI PROFESSIONALI) che siamo pagati per fare il lavoro che amiamo nonostante tutto… Nonostante la poca vita sociale, perchè anche se può essere stressante, e molte volte lo è ci ragala anche tantissime soddisfazioni…Quelle soddisfazioni che ti può solo dare il fare ciò che ami fare .
Andrea OSS l’ultimo dei sopravvissuti…

Na.Co.

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