Agricoltura

Vendemmia Parma, si parte:
-20% produzione, ottima qualità

Risultato: nel Parmense mancherà dal 15 al 20% di uva rispetto alla media degli anni passati, ma il dato confortante arriva sul fronte della qualità che dovrebbe essere elevata visto che i parametri di acidità e i contenuti di zuccheri si presentano equilibrati.

Il gruppo di partecipanti alla “Festa della vendemmia” di Confagricoltura Parma a Vigna Cu-nial; la raccolta dei primi grappoli di uva; un momento della visita in vigna guidata da Gianmaria Cunial e brindisi per l’inizio della raccolta delle uve.

Dopo una primavera problematica, con tanta pioggia, ed un’estate, funestata dall’allarme grandine, è partita la raccolta delle uve sui colli parmensi.

Un appuntamento che Confagricoltura Parma – nell’ambito di un progetto condiviso con Confagricoltura Emilia-Romagna – ha voluto celebrare con la seconda edizione della “Festa della vendemmia”, rito propiziatorio con visita in cantina per un buon raccolto ospitato quest’anno a Vigna Cunial a Traversetolo, realtà a conduzione familiare interamente biologica e certificata sin dalla sua fondazione, avvenuta nei primi anni 2000.

“In primavera – spiega Gianmaria Cunial, pioniere del vino bio nel Parmense – abbiamo affrontato non pochi problemi. È piovuto molto e per diverso tempo è stato difficile entrare in vigna e provvedere ai necessari trattamenti”.

Qualche difficoltà, sui nostri colli, c’è stata dunque per il contrasto alla peronospora e all’oidio. La tanta pioggia nel periodo di fioritura ha causato un po’ di problemi anche nella fase di legagione. Poi, specie in luglio, un altro duro colpo è arrivato dalle grandinate, soprattutto nella zona di Sala Baganza, Felino ed Ozzano Taro.

Risultato: nel Parmense mancherà dal 15 al 20% di uva rispetto alla media degli anni passati, ma il dato confortante arriva sul fronte della qualità che dovrebbe essere elevata visto che i parametri di acidità e i contenuti di zuccheri si presentano equilibrati.

La “Festa della vendemmia” è stata anche un’occasione per fare il punto sul settore vitivinicolo parmense: “Un comparto con un grande potenziale di crescita – sottolinea Roberto Gelfi, presidente di Confagricoltura Parma -. Accanto alle eccellenze gastronomiche (come prosciutto, culatello e par-migiano) ci sono vini ottimi, espressione delle nostre terre ed ideali per l’abbinamento. La viticoltura, a Parma, è espressione di aziende di piccole-medie dimensioni gestite da imprenditori che riescono ancora a seguire tutto il processo produttivo: dalla raccolta dell’uva sino alla commercializzazione e promozione del vino. Come Confagricoltura Parma sosteniamo tutte le iniziative che, anche tramite il raggruppamento in consorzi o altri organismi, si propongono di accompagnare la crescita delle aziende vitivinicole parmensi affinché siano sempre più protagoniste sui mercati locali ed internazionali”.

Presente anche l’assessora regionale alla Programmazione territoriale Barbara Lori: “Negli ultimi quindici anni sono stati tanti gli investimenti per i vigneti parmensi che si trovano in un’area di grande valore paesaggistico come è quella dei colli parmensi. Ce lo ricorda anche il museo del vino di Sala Baganza che rimanda ad una cultura contadina con produzioni di pregio. C’è un grande potenziale che merita di essere valorizzato, sfruttando il forte legame con il territorio”.

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