Politica

Torricella, Sigrid Bini: "Paese
spaccato e qualcuno ci ha marciato"

“Ringrazio tutti i torricellesi che hanno vissuto questa amministrazione che, seppur schietta, ha fatto aprire gli occhi su questioni delle quali i cittadini non sono generalmente informati e, infine, vorrei ringraziare gli Amministratori che sono stati attivi e presenti, che si sono messi a disposizione per cercare di trovare soluzioni ad alcuni problemi”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Con queste parole si è espressa nella giornata odierna Sigrid Bini, ex sindaco di Torricella del Pizzo, a proposito del commissariamento del comune di Torricella:

“Dopo aver incontrato il Prefetto e il Commissario nominato dalla prefettura, a cui ho dato la mia piena disponibilità per ogni sua necessità, intendo chiarire alcune questioni.

In merito ai fatti accaduti nei giorni scorsi, la scelta dell’amministrazione comunale di avviare il progetto di fusione, è stata sicuramente una delle cause.

Come più volte ribadito, il progetto di fusione era già stato preso in considerazione nel 2019 dai due Comuni di Torricella del Pizzo e di Gussola, già in Unione dal 2017, ma mai sviluppato concretamente.

Noi, nuovi amministratori, abbiamo appurato nei mesi successivi alla nostra elezione, di aver ereditato una gestione della macchina comunale “ingabbiata” dentro gli stretti vincoli della scelta di costituire un’Unione, caratterizzata da meccanismi e impostazioni che, senza aver avuto un vero e proprio passaggio di consegna dall’amministrazione precedente di Torricella del Pizzo, non potevamo conoscere.

La realtà è che, dopo che il Consiglio Comunale di Torricella ha deliberato di fermare il processo, il clima in paese si è fatto sempre più pesante.

Mi sento di ribadire che gli amministratori hanno deciso di presentare il progetto di fusione, avviando un percorso ambizioso, in quanto le scelte attuali e future, per poter garantire i servizi ordinari alla cittadinanza, non potevano basarsi sulle condizioni e le organizzazioni (vedi chiusura cava di sabbia, minori entrate di IMU su terreni agricoli ecc) che avevano caratterizzato gli anni passati, pur essendo consapevoli che non sarebbe stato facile affrontare questo tema.

Di fatto abbiamo messo a conoscenza la popolazione di un problema che oggi non poteva più essere gestito in maniera serena e abbiamo fornito ai torricellesi quella che, al momento, è la soluzione che il legislatore ha creato per poter far continuare a vivere le piccole realtà come quella di Torricella del Pizzo.

Le posizioni di ostilità assunte da un folto gruppo di cittadini contro il progetto e, talvolta, contro gli amministratori che avevano votato a favore dell’avvio del progetto, hanno creato nel paese una situazione di spaccatura tale da far ritenere lo strumento primo di espressione della volontà dei cittadini in democrazia, ossia il referendum, di fatto un’occasione di conflitto, tanto che alcuni amministratori non hanno ritenuto di poter portare avanti il progetto.

Un altro elemento di rilievo è che nell’Amministrazione, solo la vicesindaco (il riferimento è a Mara Viola, ndr), come da lei dichiarato, si è mostrata fin da subito contraria alla scelta che si era intenzionati a intraprendere, votando “no” al primo Consiglio Comunale per l’avvio del percorso di fusione, proponendosi come rappresentante dell’opinione del folto gruppo di cittadini “contro” la fusione. Devo smentire tuttavia il fatto che l’ex vicesindaco non fosse stata informata della questione “fusione” in anticipo, rispetto a quanto lei ha dichiarato, ma confermo il fatto che non abbia mai condiviso la scelta fatta dall’amministrazione, dissociandosene fin da subito, quando ancora si stava accennando il tema.

Relativamente agli sviluppi delle ultime settimane, dopo che l’amministrazione di Torricella aveva deciso di non proseguire l’iter, sono state avanzate dal Comune di Gussola delle osservazioni in merito alla gestione dell’Unione Terrae Fluminis. A queste abbiamo risposto ribadendo la nostra intenzione di non voler variare le condizioni fino a ora applicate e riuscendo ad ottenere, per ora, il mantenimento delle stesse; escludo pertanto un innalzamento delle aliquote di Torricella.

Le dimissioni dei consiglieri non sono, a differenza di quanto dichiarato nei giorni scorsi, tutte riconducibili alla questione appena esposta, ma almeno un paio sono riferibili alle situazioni spiacevoli che si sono verificate in paese durante i mesi di dibattito sulla fusione, e altre per motivi personali.

In questo periodo, anche per me, l’intenzione di dimettersi era forte, soprattutto dopo aver assistito a episodi infelici contro gli amministratori.

Ci tengo a precisare che il commissariamento è avvenuto in applicazione del comma 4 dell’art 141 del TUEL e che non era possibile nessun altro risvolto se non quello di sciogliere il consiglio comunale, senza poter ricorrere ad alcun cavillo burocratico.

Ho appreso che a Torricella, in questi mesi, si è formato un gruppo di persone che ha cominciato ad interessarsi alle problematiche del Comune (e pensare che un anno fa non c’era nessuno che voleva candidarsi): a questi auguro di riuscire a trovare la soluzione migliore ai problemi di un piccolo paese di campagna.

Ringrazio tutti i torricellesi che hanno vissuto questa amministrazione che, seppur schietta, ha fatto aprire gli occhi su questioni delle quali i cittadini non sono generalmente informati e, infine, vorrei ringraziare gli Amministratori che sono stati attivi e presenti, che si sono messi a disposizione per cercare di trovare soluzioni ad alcuni problemi amministrativi e hanno partecipato alle discussioni in modo costruttivo”.

redazione@oglioponews.it

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