Tibre nel deserto, ambientalisti:
"Una storia di insuccessi"
"Da Sissa Trecasali si era parlato di un collegamento verso Reggiolo, che deve passare dalla riqualificazione di una strada statale. A questo punto, riqualificare questa strada - un po' come dovrebbe avvenire per la SS10 Padana Inferiore al posto dell'autostrada Cremona-Mantova - renderebbe inutile il Tibre autostradale". GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
I casello nel nulla di Sissa Trecasali riporta un auge il tema Tibre. Se ne parla per la prima volta negli anni ’70, poi all’inizio degli anni Duemila con la Legge Obiettivo, fino alla delibera del Cipe del 2010. Cosa diceva quella delibera: tra le altre cose che i costi lievitavano da 2 a 3.4 miliardi di euro, come ricorda per i comitati ambientalisti Cesare Vacchelli. “Denaro che non è mai stato trovato e questo di fatto ha bloccato – spiega Vacchelli – tutto l’iter ormai da anni”.
Un altro punto era inserito in quella delibera. “Da Sissa Trecasali si era parlato di un collegamento verso Reggiolo, che deve passare dalla riqualificazione di una strada statale. A questo punto, riqualificare questa strada – un po’ come dovrebbe avvenire per la SS10 Padana Inferiore al posto dell’autostrada Cremona-Mantova – renderebbe inutile il Tibre autostradale”.
La domanda che qualcuno si pone è: ma col casello di Sissa Trecasali, c’è il rischio paradossale che più camion escano in quel tratto e, per le fermate intermedie, appesantiscano ancora di più l’Asolana e i transiti sul Casalasco? “Questo rischio a nostro avviso non c’è – spiega Vacchelli -. Resta però inteso che la via maestra è un’altra, ossia migliorare la ferrovia e pensare al Tibre su rotaia, perché l’obiettivo non è evitare che arrivino più camion, ma togliere mezzi pesanti dalle nostre strade”.
G.G.