Cultura

Cizzolo, quella casa nel bosco e
i segreti della II Guerra Mondiale

Per quella casa passarono uomini dell'intelligence, pacchi utili per la causa, ma un tradimento mise fine all'attività e rocambolescamente coloro che gravitavano attorno alla casa per favorire l'attività di liberazione, riuscirono a fuggire.

C’è una casa nel bosco a Cizzolo, vicino all’argine. È nascosta dal verde, ieri come oggi. Per chi si avventura nelle frazioni nord di Viadana non è facile identificarla, perché pare non esista. Eppure, è ricca di memoria. In questa casa è avvenuto uno storico incontro per rievocare, a pochi giorni dal 25 luglio, fatti e storie che compongono la Storia.

Carlo Negrini, figlio di Virginia Poletti ha incontrato oggi, 11 luglio 2023, nella sua casa nel bosco, lo storico Carlo Benfatti. È stato un breve incontro tra chi come Carlo Negrini si trova ad essere custode di segreti, per aprirsi a raggiungere un pubblico più vasto, che possa comprendere, come anche il nostro territorio sia ricco di episodi importanti, che dovrebbero essere conosciuti.

In questa casa nel bosco si organizzavano, tenendo contatti con gli Alleati, stanziati a Bari, gli aviolanci tra l’autunno del 1943 e il novembre 1944. Le golene boscose del Po, nei pressi di Cizzolo, nel viadanese, forno testimoni dei lanci da parte alleata di uomini e materiali d’appoggio alla lotta dei partigiani. Tra i pioppeti, il gruppo partigiano aveva preparato un’area priva di vegetazione che soltanto dall’alto era visibile, non dal vicino argine maestro, né da altra altitudine.

I quadrimotori alleati potevano così prendere l’area come punto di riferimento. Nelle notti dei lanci il gruppo locale dei partigiani veniva avvisato, grazie ad un apparecchio radiotrasmittente, e dopo recuperava il materiale e gli uomini. Gli agenti sostavano in questa casa nel bosco, la prima appena giù dalla strada dell’argine, presso la famiglia Poletti che poi li traghettava verso Suzzara e Luzzara. Nella casa vivevano Angelo e Virginia Poletti, rispettivamente lo zio e la madre di Carlo Negrini.

Per quella casa passarono uomini dell’intelligence, pacchi utili per la causa, ma un tradimento mise fine all’attività e rocambolescamente coloro che gravitavano attorno alla casa per favorire l’attività di liberazione, riuscirono a fuggire.

È una casa, una casa del bosco che accolse Felice Barbano, Emilio Clementel e molti altri. Se passate per Cizzolo, cercatela, anche se il verde ancor oggi la difende e nasconde, perché possa custodire i suoi segreti.

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