Piloni (PD): "Trenord risponda ai
pendolari nei fatti, non a me"
“È davvero insolito che a noi consiglieri regionali del Partito Democratico risponda non la Giunta, cioè la controparte politica, ma un’azienda partecipata dalla Regione".
“È davvero insolito che a noi consiglieri regionali del Partito Democratico risponda non la Giunta, cioè la controparte politica, ma un’azienda partecipata dalla Regione. Sta succedendo in questi giorni, in risposta al nostro rilievo rispetto all’esplosione di entrate nel bilancio regionale per le sanzioni incassate per violazione del contratto di servizio da parte di Trenord, una cifra scritta nero su bianco nell’assestamento al bilancio regionale che stiamo discutendo nelle commissioni consiliari e che la stessa Trenord ha contestato con una nota stampa” così il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni commenta quanto comunicato da Trenord, in risposta alla denuncia del Pd, relativamente all’aumento da 1,5 milioni a 11,25 milioni di euro della voce ‘Utilizzo sanzioni applicate alle imprese ed ai gestori delle infrastrutture per i contratti di servizio ferroviari’, contenuta in assestamento al bilancio regionale, ora in discussione nelle commissioni consiliari, in vista dell’approvazione in aula consiliare a fine mese.
“A parte il fatto inusuale, è il contenuto che sorprende – attacca Piloni – tra pochi giorni il Consiglio regionale voterà l’assestamento di bilancio 2023-2025. E cosa si scopre leggendolo? Si scopre che ‘lo stanziamento di 9,7 milioni nel 2023 in più per i contratti di servizio ferroviario, è garantito dalle sanzioni applicate ai gestori delle infrastrutture ferroviarie per il mancato rispetto nel 2022 degli indici di qualità dei contratti di servizio’. Proprio così, la Regione incassa milioni da Trenord per le violazioni del contratto di servizio a causa dei ritardi e delle cancellazioni dei servizi e, contemporaneamente, si immagina un nuovo affidamento diretto per altri dieci anni a Trenord. È davvero difficile comprendere la coerenza di questa politica che nuoce ai cittadini lombardi e, nello specifico, ai cremonesi e ai cremaschi”.
Invece, per quanto riguarda il numero delle linee sotto gli standard di puntualità, per le quali è stato dunque riconosciuto il bonus ai pendolari, per il 2022 il consigliere dem conferma la cifra di 160: “Non è chiaro come faccia i conteggi la società, ma forse non si rende conto che anche la cifra che dà, ovvero 145, è un numero decisamente ancora eccessivo. Il trasporto pubblico in Lombardia deve migliorare e fare un salto di qualità all’altezza di una regione così importante, dove ogni giorno si ripetono disagi e inefficienze. Ancora ieri sera, sulla Cremona-Treviglio, l’ennesimo disservizio segnalato dai pendolari, rimasti senza alcun tipo di informazione. Noi continueremo a pretendere un servizio ferroviario decente, mentre Trenord dovrebbe rispondere, piuttosto che a noi, ai pendolari e con i fatti”.
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