Macello e mercato carne:
"Il peggio deve ancora arrivare"
Il motivo è legato principalmente alla limitazione introdotta dai principali fornitori, cioè gli allevatori che per l'aumento sproporzionato del costo dell'energia e dei cereali hanno pensato di allevare scofe in numero sempre inferiore. Con ovvia riduzione delle ore di lavoro e conseguentemente di mano d'opera necessaria.
“Il peggio deve ancora arrivare”. Questa la sensazione che serpeggia negli ambienti a proposito della crisi nel settore suinicolo. A Viadana il problema per ora non c’è ma in altri macelli già la scarsità di materia prima rende il futuro incerto. Per farsi un’idea sulla consistenza dei numeri basti dire che in uno dei macelli più famosi del casalasco si macellavano in media 425 maiali ogni ora. Quantità che andrà a ridursi drasticamente.
Il motivo è legato principalmente alla limitazione introdotta dai principali fornitori, cioè gli allevatori che per l’aumento sproporzionato del costo dell’energia e dei cereali hanno pensato di allevare scofe in numero sempre inferiore. Con ovvia riduzione delle ore di lavoro e conseguentemente di mano d’opera necessaria.
Nessuna ammissione invece sulle vicende portate alla luce da un programma televisivo domenica scorsa. Le immagini mostravano allevatori senza scrupolo che in Argentina estraevano decine di litri di sangue dal collo di cavalle gravide per iniettarlo nell’utero di scofe per aumentare il loro grado di fertilità. Il servizio televisivo non ha spiegato se la pratica fosse stata trasferita anche in Italia.
Ros Pis