Politica

Trenord, Piloni attacca: "Disastro"
L'azienda replica: "Dati falsi"

“Aver rinnovato per dieci anni il contratto a Trenord, aumentando i corrispettivi di quasi cento milioni di euro l’anno. Il tutto, senza fare una pur minima valutazione della qualità del servizio offerto, del livello di gestione della società stessa, peraltro controllata dalla Regione, delle esigenze di una sua profonda riorganizzazione”.

“Per Trenord e la sua (mala)gestione i numeri parlano chiaro”, secondo il Pd lombardo. Nei primi sei mesi di quest’anno, secondo i dati diffusio dai dem, le penali incassate dalla Regione sono aumentate di 7 volte, passando da 1,5 a 11,2 milioni di euro. Un dato che il gruppo regionale del Pd ha ascoltato la scorsa settimana in commissione Trasporti, nel corso della discussione sull’assestamento di bilancio, direttamente dalla voce della Direzione generale dell’assessorato.

“Non solo – spiega il consigliere dem Matteo Piloni, dati alla mano – è emerso che, nel 2022, 160 linee sono risultate sopra i limiti di puntualità, quelli sopra i quali, cioè, scatta il bonus, ovvero il 30% di sconto sull’abbonamento per il mese successivo”. Il consigliere aggiunge: “E il 2023 è iniziato ancora peggio, dimostrando che le dichiarazioni di Fontana sul miglioramento del servizio, non sono molto credibili. Tra le linee peggiori, come ben sappiamo, quelle che riguardano la provincia di Cremona non rappresentano certo l’eccezione, ma purtroppo la regola”.

“Vediamo, però, nel dettaglio, com’è andato il 2022 sulle linee cremonesi – specifica Piloni –: su 12 mesi, i pendolari della Brescia-Piadena-Parma hanno preso il bonus per ben 8 mesi, quelli della Mantova-Cremona-Milano per 5 mesi, mentre è andata meglio sulla Brescia-Cremona che ha superato i limiti solo per 4 mesi e, ancora meglio – se così si può dire – per chi ha viaggiato sulla Cremona-Treviglio che ha superato i limiti solo per 3 mesi, ma che si è ampiamente rifatta nel 2023, dal momento che ha sforato per ben tre mesi su quattro”.

“Considerando, invece, l’andamento generale mese per mese, notiamo che il periodo peggiore, in assoluto, con addirittura picchi di quattro linee su quattro a giugno e luglio, è stato il periodo estivo”, fa sapere il consigliere dem. Sulla questione Trenord si sta “consumando uno scontro durissimo nella Giunta regionale, ma l’errore è già stato commesso”, sottolinea Piloni che aggiunge: “Aver rinnovato per dieci anni il contratto a Trenord, aumentando i corrispettivi di quasi cento milioni di euro l’anno. Il tutto, senza fare una pur minima valutazione della qualità del servizio offerto, del livello di gestione della società stessa, peraltro controllata dalla Regione, delle esigenze di una sua profonda riorganizzazione”.

“Si aggiunga – prosegue – che a questo, ennesimo, colossale problema e alla pessima qualità del servizio, vanno associati aumenti nell’ordine del 40 per cento di biglietti e abbonamenti e un’esplosione dei costi, pari a 97 milioni di euro l’anno, che andranno a togliere ulteriori risorse al trasporto pubblico locale, già in penoso affanno, dato il buco di circa 70 milioni di euro confermato dallo stesso assessorato in commissione”. “Fontana, il 22 giugno 2018, dichiarò di vergognarsi della situazione e chiedeva ai pendolari di avere pazienza. Sono passati cinque anni e nulla è cambiato. I pendolari di pazienza ne hanno dimostrata fin troppa e tutti i giorni”, conclude Piloni.

In questi giorni, alcuni Consiglieri regionali del Pd stanno fornendo “cifre false e male interpretate”, come vengono definite dalla stessa Trenord, relative a penali e detrazioni pagate da Trenord a Regione Lombardia, per obiettivi non raggiunti o servizi non resi (ad esempio, soppressioni o decurtazioni).

Per Trenord “non è vero, come comunicato dal Pd, che nei primi sei mesi di quest’anno le penali incassate dalla Regione sono aumentate di 7 volte, passando da 1,5 a 11,2 milioni di euro”. Sempre l’azienda spiega che gli 11 milioni di euro citati fanno riferimento ad assestamenti di bilancio Regionale per penali/detrazioni relative al 2022.

“La cifra delle penali e detrazioni per il 2022 – precisa – non è però ancora consuntivata con Trenord, tenuto anche conto che 5 milioni di euro sono riferiti alla necessaria sospensione del servizio nel Passante Ferroviario, tra luglio e agosto 2022, per il consumo anomalo dei bordini delle ruote a contatto con un tratto di rotaia”. Quindi aggiunge: “Gli 1,5 milioni sono la somma di penali e detrazioni pagate da Trenord nel 2021 poiché, per il decreto “Cura Italia”, durante l’emergenza Covid non venivano applicate penali e riduzioni di corrispettivo per la diminuzione del servizio”.

Trenord poi rilancia: “Sbagliato, nella comunicazione del Pd, anche il numero delle volte in cui sono stati riconosciuti i bonus: 145 e non 160 su 456 analisi. Ricordiamo che per definire le linee “in bonus” vengono sommati mensilmente i minuti di ritardo superiori ai 5 minuti accumulati dalle singole corse ai minuti delle corse soppresse. Il dato così ottenuto viene rapportato alla durata complessiva di tutte le corse di quella direttrice, secondo quanto previsto dal Contratto di Servizio”.

Infine conclude: “L’attuale assetto contrattuale rende difficile per Trenord rivalersi nei confronti di RFI e FerrovieNord, per soppressioni e ritardi dovuti a cause riconducibili alle infrastrutture e alla gestione della circolazione, e porta a identificare Trenord come unico responsabile dell’affidabilità”.

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