Ambiente

Contenimento cinghiali, numeri
troppo bassi: 60 i capi catturati

In ogni caso, il momento di incontro “è stato molto importante anche alla luce delle recente visita a Cremona del Commissario per la peste suina africana, patologia che colpisce i cinghiali, rendendoli vettori di trasmissione” ha evidenziato ancora Ragazzini.

Da quando è ripartito il prelievo dei cinghiali, a inizio aprile, in provincia di Cremona sono circa una sessantina i capi catturati: il dato è emerso durante la riunione svoltasi nel tardo pomeriggio di mercoledì presso l’Utr Val Padana, con la presenza dei rappresentanti istituzionali, dei parchi e delle associazioni agricole.

Numeri ancora insufficienti, come è stato evidenziato anche nel corso dell’incontro: “La situazione su Cremona vede una ripresa delle attività di contenimento, purtroppo con numeri ancora molto bassi” evidenzia Andrea Ragazzini, responsabile settore Ambiente Coldiretti Cremona. “Tra l’altro la situazione delle coltivazioni in campo non favorisce questa attività di contrasto. Ci auguriamo che con l’inizio della raccolta possa esserci una ripresa, con risultati più soddisfacenti”.

In ogni caso, il momento di incontro “è stato molto importante anche alla luce delle recente visita a Cremona del Commissario per la peste suina africana, patologia che colpisce i cinghiali, rendendoli vettori di trasmissione” ha evidenziato ancora Ragazzini.

Fondamentale è anche l’impegno degli allevatori, che “stanno mettendo in atto quelle misure di biosicurezza previste dalla normativa, con posa di recinzioni e cancelli per evitare l’ingresso dei cinghiali, evitando il contatto tra quest’ultimi e i suini presenti in allevamento, che potrebbe portare situazioni di rischio. Si tratta di un enorme sforzo economico da parte degli allevatori, per cercare di evitare un danno economico ancora più pesante” conclude l’esponente Coldiretti.

Laura Bosio

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