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I sindaci a Ventura: "Oglio Po
già ripensato: non si tocca"

Non è fuoco amico, anche se la parte politica è sicuramente la stessa - ossia il centro-destra - ma non è mancata la risposta di due sindaci dei principali comuni del comprensorio Oglio Po, Filippo Bongiovanni per Casalmaggiore e Nicola Cavatorta per Viadana alla proposta di Marcello Ventura, consigliere regionale. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Non è fuoco amico, anche se la parte politica è sicuramente la stessa – ossia il centro-destra – ma non è mancata la risposta di due sindaci dei principali comuni del comprensorio Oglio Po, Filippo Bongiovanni per Casalmaggiore e Nicola Cavatorta per Viadana alla proposta di Marcello Ventura, consigliere regionale.

“Il Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Marcello Ventura stimola sicuramente un dibattito sulla sanità regionale e forse nazionale del futuro, ma temiamo che gli manchino alcune informazioni di base sul territorio, inserito nel distretto casalasco viadanese, quindi metà su Mantova e metà su Cremona, e sul significato vero dell’Ospedale Oglio Po. L’ospedale è e deve rimanere un Ospedale per acuti, inaugurato nel 1992 con la contemporanea chiusura dei tre Ospedali di zona (Casalmaggiore, Viadana e Bozzolo) con 239 letti ordinari e 27 letti di DH accreditati, PS e DEA di I° Livello (4 letti di Rianimazione e 4 letti di Unità di Cure Intensive Coronariche). Nel corso di oltre 30 anni di vita l’Ospedale Oglio Po ha subito molte riorganizzazioni che hanno via via comportato una riduzione dei posti letto attivi (ora 150): ciò non deve essere valutato negativamente in quanto alla riduzione dei posti letto è corrisposta e corrisponde a una moderna e migliore organizzazione sanitaria ospedaliera con organizzazione per intensità di cura, quindi il nostro ospedale è già molto più all’avanguardia di altri. Occorre ricordare che la distanza dagli ospedali di capoluogo Cremona e Mantova è di 40 km e, in caso di mancanza di servizi, si favorisce l’esodo sulla Regione Emilia, dato che Parma e anche Guastalla, distano solo 25 km. Serve dunque un territorio con un bacino d’utenza di quasi 100mila abitanti e spesso pazienti della bassa emiliana”.

“In un’ottica, quindi, di necessario assoluto mantenimento dell’attuale funzione/qualifica dell’Ospedale Oglio Po (inquadrabile come OSPEDALE DI I LIVELLO – SEDE DI DEA secondo la classificazione degli Ospedali per complessità ed intensità di cura), visto il fisiologico turn over del personale (pensionamenti, trasferimenti, nuovi incarichi) e il deterioramento progressivo delle strutture, bisogna intervenire con adeguati investimenti atti a garantire la continuità e la funzionalità dei reparti che compongono l’Ospedale Oglio Po, ossia investimenti strutturali ed investimenti sugli organici”.

“Per i primi ASST con Regione Lombardia e ora anche con i già promessi e stanziati fondi governativi per 25 milioni di euro, sono previsti importanti adeguamenti a normative antisismica e antincendio e il rifacimento della copertura e delle facciate, che in 30 anni non sono mai state toccate. Inoltre si è investito grazie anche agli amici dell’Ospedale Oglio Po su apparecchiature di ultima generazione tra cui la TAC. Negli ultimi anni si è andati oltre i 3 milioni di euro. Si spera anche di risolvere la problematica a brevissimo del nuovo day hospital”.

“Con grandi difficoltà, visto che medici e infermieri sono merce rara nella nostra nazione, si è investito anche su primariati ed organici. Dal nuovo Poas da poco approvato in Regione si è ricostituito il primariato di Ortopedia e Traumatologia, oggi vero fiore all’occhiello dell’ospedale, il primariato della terapia intensiva, anche in radiologia, chirurgia generale e pediatria sono primari di nomina tutto sommato recente come cardiologia. Con la scomparsa del compianto dott. Ragni si dovrà procedere anche per medicina generale”.

“Noi crediamo siano proprio i primari a far la differenza, ad avere un seguito, a far scuola in alcuni casi, e giustamente ad attirare utenza, a prescindere dal luogo in cui operano. Oggi il reparto più in difficoltà è la cardiologia, so che sono in atto dei cambiamenti e la ricerca di personale è spasmodica, ma spero si possa concludere in modo positivo. Non dimentichiamo la questione psichiatria. Ricordiamo che con delibera n.795 del 12/11/2018 “Potenziamento dell’attività di ricovero e prestazioni ambulatoriali presso il presidio OglioPo”. Veniva deliberato il rilancio della struttura a seguito della chiusura del punto nascite. La Prima Fase andava in porto, rafforzando le prestazioni ambulatoriali, dall’ urologia all’oculistica, dalla chirurgia bariatrica alla vasta gamma di altre attività molto funzionali, secondo una logica aziendale. La seconda fase, che avrebbe dovuto avviarsi nel 2019 e che si basava sulla neuropsichiatria infantile, con un reparto per situazioni cliniche adolescenziali, di 6 posti letto con 3 neuropsichiatri e 1 psicologo, da realizzare in una parte del reparto di pediatria, non è mai partita, nonostante delibera e finanziamento dedicato. Post pandemia peraltro le situazioni di fragilità si sono acuite, sarebbe un investimento importantissimo che risponderebbe alle emergenze di una ampia parte di territorio e non solo”.

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