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"Marcegaglia, tempi maturi per
raccordo": mozione unanime

La mozione, votata all’unanimità nell’ultimo Consiglio, chiede quindi la tempestiva riapertura dell’interlocuzione tra Comune, Marcegaglia e Rfi per un’opera che non sarà di immediata realizzazione, ma che deve tornare a essere ben attenzionata nelle rispettive agende. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

E’ raro vedere il consiglio comunale di Casalmaggiore votare compatto per una mozione. E’ successo però giovedì sera quando il documento presentato dal consigliere di Vivace e Sostenibile Annamaria Piccinelli è stati approvato all’unanimità. Il tema? Chiedere alla ditta Marcegaglia di realizzare il raccordo ferroviario alla stazione di Casalmaggiore per togliere il più possibile i tir dalle strade, spostando così la merce via ferro.

“Abbiamo voluto riportare tempestivamente in primo piano la questione del raccordo ferroviario con lo stabilimento Marcegaglia – ha detto Piccinelli -. La questione rientra infatti nel nostro impegno costante volto da un lato a migliorare la condizioni dell’Asolana, interessata dal trasporto da e verso l’azienda siderurgica, e dall’altro a dare centralità alla ferrovia di Casalmaggiore. L’impegno da parte dell’azienda di realizzare un raccordo con la vicina stazione, era stato fatto sottoscrivere dal sindaco Toscani il 20 dicembre 2007 e opportunamente mantenuto aggiornato dai sindaci Silla e Bongiovanni”.

“RFI tuttavia – prosegue Piccinelli – in una lettera inviata all’azienda nel 2017, aveva dichiarato la linea non adatta a quei carichi per mancanza di portata e elettrificazione. Recentemente però queste condizioni sono cambiate e VivaceSostenibile, anticipata dai Comitati ambientalisti, ha intravisto la fondata possibilità di riaprire la partita. Infatti tra il 2021 e il 2022, Rfi ha investito parecchi milioni sulla massicciata della linea, il cosiddetto ballast: rotaie e traversine. Ogni traversina ora può portare un carico quasi raddoppiato rispetto a prima. Inoltre, qualche settimana fa, sempre Rfi ha comunicato il programma di avviare, nel 2026, la progettazione dell’ elettrificazione anche nel tratto che ci riguarda.

Questi grandi investimenti di Rfi, attuali e prossimi, sulla linea, rendono opportuno tirare fuori dal cassetto gli accordi in essere dal 2007 e fermi dal 2018. Infatti l’ultima riunione del 2018 si era conclusa con la dichiarazione di Marcegaglia che “si impegna a presentare il progetto definitivo del raccordo ferroviario privato a RFI al fine di poterlo realizzare, una volta capito tempi e modalità del potenziamento della linea”.

Riaprire l’interlocuzione con l’azienda che, tra l’altro, sembra prossima alla realizzazione di un raccordo analogo tra lo stabilimento di Gazoldo e la stazione di Castellucchio – ha concluso Piccinelli – avrebbe anche la valenza di conferire nuovo valore e importanza a Casalmaggiore agli occhi di Rfi e quindi essere un’argomentazione per richiedere tempestività nel processo di elettrificazione e in generale attenzione per il nostro centro”.

I tempi possono essere maturi per due motivi, come è stato spiegato anche dall’assessore alla Viabilità Vanni Leoni: finalmente al tavolo potrebbe sedere anche RFI, che nelle interlocuzioni passate non c’era, e che nel frattempo ha inserito – anche se solo dal 2026 – lo studio di fattibilità dell’elettrificazione della Parma-Brescia.

Una tappa ritenuta indispensabile per arrivare al raccordo, tenendo poi conto – come ha spiegato il consigliere Mara Parri – anche del contesto residenziali in cui il raccordo verrà realizzando, mitigando a livello acustico l’impatto. La mozione, votata all’unanimità nell’ultimo Consiglio, chiede quindi la tempestiva riapertura dell’interlocuzione tra Comune, Marcegaglia e Rfi per un’opera che non sarà di immediata realizzazione, ma che deve tornare a essere ben attenzionata nelle rispettive agende.

G.G. (video Alessandro Osti)

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