Da Viadana e dal PD parte la
rincorsa alle Comunità solari
“Una Comunità Solare - spiega Enos Pradella - a differenza di una Comunità Energetica in cui serve costituire un soggetto giuridico con un proprio statuto, può nascere in modo più immediato sul territorio attraverso l’adesione e con il supporto diretto del Centro per le Comunità Solari di almeno tre soggetti"
Una mozione, da presentarsi a tutti i consigli comunali dell’Oglio Po, affinché si incominci un percorso virtuoso che veda tra le proposte quella delle Comunità Solari. A partire Viadana, con Stefano Bini ed Enos Pradella.
“E’ assolutamente necessario – spiega Bini – che nelle nostre comunità si inizi a discutere di come con poco sforzo ma molta condivisione si possono raggiungere risultati importanti e cambiare il paradigma ambientale dei nostro territori.
Affrontare l’emergenza climatica attraverso una vera conversione ecologica dell’economia e della società è la più grande responsabilità che abbiamo verso le prossime generazioni.
Dobbiamo portare sul tema più informazione e sensibilizzazione, ed è proprio per questo e grazie all’esperienza ed alla competenza del nostro Consigliere Comunale, Enos Pradella, molto attivo da sempre su queste tematiche, che abbiamo deciso di portare in Consiglio Comunale a Viadana il tema delle Comunità Solari, un progetto che nasce fin dal 2007 e che dal 2015 con il Centro per le Comunità Solari, un’associazione privata senza scopo di lucro, spin-off dell’università di Bologna, ha il compito di studiare e sviluppare strumenti utili per accompagnare le famiglie nella transizione energetica verso un Mondo Solar, cioè alimentato da energia rinnovabile.
L’invito principale che facciamo all’Amministrazione Comunale di Viadana e che come Coordinamento Circoli PD Oglio Po, estenderemo, presentando con i nostri rappresentanti questa mozione, anche negli altri Consigli Comunali del nostro territorio è quello di patrocinare o promulgare direttamente incontri formativi gratuiti sul territorio per rendere edotti i Cittadini di questa grande opportunità, di Transizione Energetica, con ripercussioni evidenti sul tessuto sociale“.
“Una Comunità Solare – spiega Enos Pradella – a differenza di una Comunità Energetica in cui serve costituire un soggetto giuridico con un proprio statuto, può nascere in modo più immediato sul territorio attraverso l’adesione e con il supporto diretto del Centro per le Comunità Solari di almeno tre soggetti tra cittadini, imprese e/o enti, di cui uno deve essere dotato di un impianto di energia rinnovabile, che diventano così Cittadini Solari che si scambiano l’energia green, monitorando l’entità del proprio consumo e ricevendo incentivi anche direttamente in bolletta e contribuendo contemporaneamente a ridurre le emissioni di CO2.
Con le comunità solari il vantaggio più grande lo ottengono i cittadini, detti consumer, che senza investire direttamente in un proprio impianto fotovoltaico possono invece utilizzare energia green e ricevere contemporaneamente incentivi economici, sfruttando quanto prodotto in eccesso e non utilizzato per autoconsumo dagli impianti esistenti appartenenti ai producer, anche loro remunerati per quanto ceduto alla comunità.
Altri importanti vantaggi ad aderire ad una Comunità Solare, a differenza di una Comunità Energetica, è che lo si può fare sia con impianti fotovoltaici installati ante il 2020 e con impianti fotovoltaici installati in regime di Superbonus 110% e non si perdono precedenti incentivi maturati con il GSE.
Altro aspetto importante di una Comunità Solare è che i bonus ottenuti restano sul territorio e possono fare da stimolo anche al commercio locale in quanto possono essere gestite da attività locali, inoltre eventuali imprese aderenti migliorano il proprio rating sociale ed Ambientale (ESG) e possono ottenere in futuro un più facile accesso al credito”.
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