Cultura

Lo scrittore Stefano Panizza ci
racconta il Solstizio d'estate

Per Oglioponews, Stefano Panizza, scrittore originario di Zibello e, quindi, delle terre del fiume, grande esperto di misteri, studioso fortiano, autore dei libri “Misteri per un anno” (editrice Cerchio della Luna) e di diversi volumi dedicati ai misteri di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, ha scritto un testo, che molto volentieri si pubblica, dedicato proprio al Solstizio d’estate e ai suoi misteri

Oggi, mercoledì 21 giugno, è il giorno del Solstizio d’estate. Per le terre del comprese tra Oglio e Po è anche un giorno di festa particolare visto che ricorre la memoria liturgica di San Luigi Gonzaga. Ma tornando al Solstizio ecco che oggi, mercoledì 21 giugno, si verificherà alle 16.58 ora italiana (14.58 del Tempo Coordinato Universale o Utvc) e sarà quello il momento esatto che nell’emisfero boreale (settentrionale) determinerà il passaggio astronomico dalla primavera alla stagione estiva. Nonostante si pensi che questo fenomeno si verifichi sempre il 21 giugno, in realtà la data è variabile e può cadere tra il 20 e il 22 giugno. Nel 2024, ad esempio, si verificherà il 20 giugno. Il termine solstizio deriva dalla fusione di due termini latini, sol e sistere, che in italiano possono essere tradotti come “sole fermo”; la ragione risiede nel fatto che nel giorno di questo evento il moto apparente della stella sulla volta celeste, l’eclittica, rallenta a tal punto da sembrare appunto ferma nel cielo. Durante il solstizio d’estate il Sole raggiunge la massima declinazione (altezza) sull’orizzonte in virtù dell’inclinazione dell’asse terrestre, che determina la durata massima del soleggiamento. In pratica e molto semplicemente, durante il Solstizio d’estate si verifica il giorno più lungo e, di conseguenza, la notte più corta.

A questo evento sono naturalmente legate anche tradizioni, leggende, storie e misteri.

Per Oglioponews, Stefano Panizza, scrittore originario di Zibello e, quindi, delle terre del fiume, grande esperto di misteri, studioso fortiano, autore dei libri “Misteri per un anno” (editrice Cerchio della Luna) e di diversi volumi dedicati ai misteri di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, ha scritto un testo, che molto volentieri si pubblica, dedicato proprio al Solstizio d’estate e ai suoi misteri.

“Come tradizione – esordisce Stefano Panizza – il solstizio d’estate è il giorno più lungo dell’anno, dove la notte è più corta e massimo è il tempo della luce. Poi, le giornate cominciano ad accorciarsi, fino al solstizio d’inverno.

Un momento topico in ogni cultura, una volta spesso festeggiato con grandi falò, come a richiamare la luce e il calore del sole, per propiziare un’estate di bel tempo, che favorisca le attività agricole e la vita all’aria aperta. Ma, forse, la tradizione nasconde anche la paura che questo declino del sole sia inarrestabile. Da qui, l’idea di “sostenerlo” con migliaia di fuochi, specialmente notturni, quando la sua forza è ancora minore. Perchè, nel giorno del solstizio, si sta attraversando una “Porta” che conduce al punto più oscuro dell’anno, al giorno in cui il sole sicuramente muore (e, si spera, rinasca). Una notte durante la quale i mondi si aprono e comunicano, e gli esseri fatati si uniscono agli uomini.

Il solstizio estivo viene anche chiamato “midsummer”, cioè mezza estate, come ricordato pure da Shakespeare con la sua commedia “Sogno di una notte di mezza estate”. In realtà, il solstizio segna l’inizio dell’estate, e non la sua metà. L’insolita attribuzione nasce nel Nord Europa pagano, che aveva solo due stagioni, l’estate e l’inverno. E l’estate cominciava in primavera con il disgelo e terminava dopo agosto, con l’ultima mietitura. Quindi, il 21 giugno si posizionava proprio a metà del periodo estivo. Il cristianesimo – aggiunge Panizza – ha fatto propria questa festa, come ogni altra importante celebrazione pagana, anche se l’ha spostata avanti di alcuni giorni, alla ricorrenza di san Giovanni. Che, non a caso, secondo la tradizione, perde la testa, decapitato per colpa di Salomé, la bella figlia di Erodiade. Sì, perchè nel sostizio il dio sole pagano “cade”, come se avesse perso la testa. E pochi sanno che le feste sostiziali durano, in realtà, fino al 3 luglio, oggi consacrato a san Tommaso, cioè, ben oltre la notte di san Giovanni. E perchè tale giorno è proprio dedicato a lui? Perchè, passati dodici giorni dal sostizio, si comincia a percepire che la luce comincia a venire meno. E anche gli increduli, di cui san Tommaso è il capostipite, devono accettare che è iniziato un tempo diverso, che porterà ai giorni freddi e bui del solstizio invernale.

Ma per gli appassionati di “misteri” – prosegue – il 21 giugno è anche il momento in cui inizia la leggenda di Azzurrina. È, infatti, il 21 giugno 1375, quando la bambina, così chiamata per il curioso colore dei capelli e che sta giocando con una palla di stracci nel castello di Montebello (Rimini), improvvisamente scompare. Non verrà mai più ritrovata, anche se da allora farebbe sentire la propria presenza nel sostizio d’estate di ogni quinquennio, come testimoniato da evidenze audio e fotografiche. Una vicenda fra mito e storia, che divide “scettici” e appassionati”.

A Stefano Panizza non resta che riservare un “Grazie” per questo interessante approfondimento cogliendo l’occasione per ricordare a tutti i lettori che è sempre disponibile, anche sul territorio Cremonese e Casalasco, per dare vita a conferenze ed incontri dedicati ai misteri, anche delle nostre terre. Una opportunità da cogliere per tutti coloro che desiderano promuovere serate all’insegna della cultura, anche attraverso argomenti insoliti ed inediti.

Eremita del Po, Paolo Panni

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