Tecniche di evoluzione assistita,
ok alla sperimentazione in campo
Un articolo del cosiddetto "decreto siccità" autorizza le Tea: si tratta di una grande novità a lungo invocata da agricoltori, tecnici e ricercatori. Anche le organizzazioni agricole, a lungo divise sui temi dell’introduzione della genetica in agricoltura, hanno modificato la loro posizione relativamente alla introduzione sperimentale delle Tecniche di evoluzione assistita.
Nel decreto siccità, di recente approvato dal governo, vi è un articolo, il nove per la precisione, che parla di Tea (tecniche di evoluzione assistita) e che ne autorizza la sperimentazione non solo in laboratorio, ma anche in pieno campo. Si tratta di una grande novità a lungo invocata da agricoltori, tecnici e ricercatori che potrebbe portare a grandi benefici nella produzione agricola del nostro paese.
Anche le organizzazioni agricole a lungo divise sui temi dell’ingegneria genetica, per la precisione si parlava di Ogm, hanno modificato la loro posizione relativamente alla introduzione sperimentale delle Tea. Carlo Gaudio, presidente del Crea, commenta questa apertura con grande soddisfazione: “Per il mondo della ricerca, e per il Crea in particolare, l’approvazione della norma che autorizza la sperimentazione in campo delle produzioni ottenute mediante le tecniche di evoluzione assistita (TEA) rappresenta un momento decisivo, perché le attività di ricerca già svolte nei laboratori dei nostri Centri hanno dimostrato risultati straordinari che ora possiamo mettere alla prova in campo. Un plauso particolare va ai presentatori degli emendamenti, ma il ringraziamento di rito è certamente rivolto a tutto il Parlamento, che ha approvato la norma all’unanimità, per aver dimostrato di credere e di voler sostenere le importantissime attività di ricerca in questo ambito. La ricerca è vitale per il progresso, per l’innovazione e per lo sviluppo della conoscenza e, mai come ora in agricoltura, in uno scenario di cambiamenti climatici così preoccupante, l’innovazione genetica è indispensabile a garantire la competitività e la sostenibilità delle produzioni agricole nazionali”.
Il presidente del Crea Gaudio ha ricordato come negli ultimi anni il sistema scientifico italiano sia attraverso il progetto BIOTECH, finanziato dal Ministero dell’Agricoltura e coordinato dal CREA, sia mediante altre iniziative ha sviluppato conoscenze avanzate nell’ambito delle TEA relativamente alle più importanti specie agricole italiane (frumento, riso, pomodoro, vite, melo, agrumi, ecc). Questo lavoro, che ha portato alla selezione di piante di volta in volta resistenti alle malattie, agli stress abiotici e/o con migliori caratteristiche qualitative e con potenzialità produttiva più elevata, è rimasto fino a oggi confinato nei laboratori.
L’emendamento approvato permetterà la sperimentazione in campo delle piante già selezionate con le TEA e quelle che saranno selezionate nei prossimi anni. Si tratta di una grande opportunità per l’agricoltura italiana, basti solo pensare alle perdite causate dalla siccità.
Il CREA ha coordinato Biotech, il più importante progetto di ricerca pubblica per lo sviluppo delle TEA in agricoltura, giunto a termine lo scorso 28 febbraio 2023, portando ad importanti risultati che possono essere raggruppati in due grandi categorie:
1. Piante editate o cisgeniche capaci di accrescere la sostenibilità delle colture attraverso la riduzione dei trattamenti fitosanitari, come ad esempio piante di pomodoro resistenti alle piante parassite (ma anche allo stress salino e idrico), basilico resistente alla peronospora, frumento duro resistente all’oidio, viti resistenti a peronospora e oidio, nonché melo resistente alla ticchiolatura.
2. Piante con migliorate caratteristiche produttive, qualitative o nutrizionali come orzo e frumento editati per aumentare la resa potenziale, agrumi arricchiti di composti antiossidanti e senza semi; melanzane e viti senza semi, pomodori a più alto valore nutrizionale.
Inoltre sono state sviluppate conoscenze avanzate e competenze specialistiche in un settore innovativo ed emergente nel panorama della ricerca in agricoltura, che pone l’Italia al passo degli altri Paesi europei più avanzati. Le attività di BIOTECH hanno permesso un balzo in avanti sulla conoscenza delle basi molecolari dei caratteri alla base del miglioramento genetico, aprendo l’orizzonte alla selezione di piante più sostenibili e più adatte ai nuovi scenari climatici.
Cibo per la mente, il coordinamento di 15 associazioni della filiera agroalimentare italiana per l’innovazione in agricoltura, esprime soddisfazione per il voto favorevole espresso dalla Commissione Ambiente e Industria del Senato alla norma del Decreto siccità che consente la sperimentazione in campo delle Tecniche di evoluzione assistita (TEA). “L’approvazione all’unanimità dell’emendamento sulle TEA pone le migliori premesse per il rilancio della ricerca scientifica italiana – ha commentato Clara Fossato, portavoce di Cibo per la Mente -. Auspichiamo che l’agricoltura del nostro Paese, grazie a questo provvedimento, possa al più presto avvalersi di uno strumento che rappresenta la risposta più avanzata per i coltivatori per fronteggiare l’emergenza climatica e al bisogno di produrre di più e meglio per una popolazione in costante crescita”.
“La ricerca italiana sul biotech può ora tornare protagonista e mettere al servizio del nostro settore l’innovazione che potrà aiutare a superare le carenze produttive che mettono a rischio tutta la filiera del Made in Italy. Ringraziamo le istituzioni – ha concluso Fossato – per aver dimostrato la volontà di risolvere i problemi dell’agricoltura riconoscendo e valorizzando il lavoro dei ricercatori. Rimaniamo fiduciosi in un agevole percorso attuativo che consenta un rapido avvio della sperimentazione in campo aperto delle TEA”.
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