Di ritorno da Faenza: un camion e
tre furgoni di gioia e solidarietà
Una immagine in positivo, della ripartenza. Quella ripartenza alla quale, e nel loro piccolissimo, ha contribuito tanta gente del Casalasco. Che è terra di gran cuore, e da sempre
La gente va e viene perché la voglia di riprendere è tanta. Una giornata a Faenza è una giornata tra le strade lesionate vicino al fiume, tra l’operosità degli operai che ti guardano con un sorriso, tra chi ti racconta con estrema dignità quello che è stato. Mercoledì si è conclusa l’operazione degli Amici Centro Italia: un camion e tre furgoni di materiale: elettrodomestici, mobili, tavoli, sedie, vestiti e giochi per i bambini, cibo per persone ed animali, materiale per le pulizie, poltrone e quant’altro.
L’operazione è stata resa possibile grazie al gran cuore della Iemca (Gruppo Bucci Automation) che ha messo a disposizione uno spazio all’interno dell’azienda e gli operai necessari allo scarico, nonostante per loro fosse un giorno di lavoro. Un bell’impegno quello dell’azienda a poca distanza dall’uscita dell’autostrada. Nei giorni peggiori gli operai (tanti sono rimasti colpiti dall’esondazione) con il beneplacito dell’azienda si sono organizzati in squadre per dare una mano alla città ferita. Compressori e forza di braccia a disposizione di chi ne aveva bisogno. Dicono sia questo il cuore Romagnolo, e non c’è dubbio.
Arrivo alle 8, dopo la partenza alle 6, tempo di scaricare tutto e alle 10 la gente ha cominciato ad arrivare alla spicciolata. Erano i residenti dell’area più colpita, quelli rimasti senza niente. Ognuno ha portato a casa qualcosa e il gruppo degli 11 volontari di Martignana di Po, Agoiolo e Casalmaggiore hanno portato a casa abbracci e sorrisi.
Il cibo per le persone raccolto è andato alla Piccola Betlemme, cucina di Solidarietà. La mensa della città, anche nei giorni di maggior urgenza. Non hanno smesso un attimo di fornire pasti a chi ne aveva bisogno. E continuano a farlo, senza farsi troppe domande. Il cibo per gatti all’Associazione Musetti Abbandonati, il cibo per i cani in parte al Canile dell’Enpa e una decina di sacchi sono andati ad Emergency che li ridistribuirà a chi lo chiede.
“Faenza ha cambiato volto – scrive Laura, una delle volontarie partite per Faenza – appare oggi ferita, l’acqua ha prepotentemente portato via il quotidiano della sua gente. Il fango ha spento la sua luce, cambiandone i colori, resta la polvere, i piani terra delle case sono buchi vuoti dove l’acqua si è portata via tutto e dove ancora resta, la campagna stremata attorno fatica a resistere. Servirà tanto lavoro, tanta forza, tanta solidarietà. Ho incontrato gente che ha perso tutto…”
Il gruppo dei volontari (Laura, Silvano, Alessandro, Carla, Valentina, Marco, Rosy, Andrea, Sante e Franco) ha fatto ritorno a casa a sera. Di Franco Bozzetti da Gussola c’è da dire qualche parola in più: ha svuotato il suo magazzino (lui che va a svuotare case e prende quello che si può utilizzare) donando letti, cucine (una completa), frigor, poltrone, sedie, tavoli, letti e una bicicletta. Ed è partito poi, con l’ansia di dover spiegare i pezzi a chi ne avesse avuto necessità, e così ha fatto. Ottimo l’apporto di Sante Granelli, uomo di fatica che all’ultimo momento ha tirato fuori dal cilindo un furgone per venire via, e quello di tutti. Ognuno ha fatto la sua parte e non si è trattato tanto del lavoro, ma dell’ascoltare gente, del parlare, del sorridere e dell’accendere un qualche sorriso.
“I grazie da dire sono tantissimi. Tantissimi quelli che hanno contribuito: grazie alle offerte si sono potuti acquistare quattro deumidificatori e una lavatrice. Ma grazie anche a tutti quelli che hanno portato qualcosa, a quelli che hanno contribuito donando un po’ di tutto quello che serviva e che avevamo chiesto”. Nei prossimi giorni verrà diramato l’elenco completo dei donatori. Con Annalisa, referente del CAV di Faenza e splendida organizzatrice in loco (gli Amici si muovono in genere evitando i grandi magazzini e cercando di distribuire di persona ciò che raccolgono) si è rimasti daccordo che appena possibile verranno inviate le foto della ripartenza: non della gente – quella spiegano i volontari, ce la portiamo nel cuore – ma degli oggetti e di dove sono finiti. Una immagine in positivo, della ripartenza. Quella ripartenza alla quale, e nel loro piccolissimo, ha contribuito tanta gente del Casalasco. Che è terra di gran cuore, e da sempre.
N.C.