Cultura

Quel vocabolario del Romani che
cambia storia del dialetto casalese

“A volte un oggetto che per qualcuno non è importante, può in realtà esserlo per gli studiosi locali - ha detto Zani -. Non serve necessariamente fare una donazione, basta un comodato d’uso, come in questo caso: così il manoscritto per essere trascritto e possono essere incamerate informazioni e poi l’oggetto viene restituito al proprietario”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Un manoscritto dell’Abate Giovanni Romani, figlio illustre di Casalmaggiore, che sembrava essersi perso nelle nebbie del tempo. L’ultima sua apparizione era stata a una fiera del 1954 per un’opera scritta dal Romani di proprio pugno, con annotazioni e correzioni, nel 1810. Un vocabolario del dialetto di Casalmaggiore, che si affaccia oggi come nuovo pilastro dopo il CiraniGardini, che sin qui rappresentava la pietra miliare tra le opere legate al vernacolo casalasco.

Un ritrovamento che grazie alla volontà dell’anonimo possessore, passa ora in comodato d’uso alla biblioteca Mortara di Casalmaggiore, dove è stata presentata l’opera alla presenza del bibliotecario Vittorio Rizzi, dell’assessore alla Cultura Marco Micolo, degli esperti del dialetto locale Alberto Bernini e Paolo Zani. Quest’ultimo lancia un appello. “A volte un oggetto che per qualcuno non è importante, può in realtà esserlo per gli studiosi locali – ha detto Zani -. Non serve necessariamente fare una donazione, basta un comodato d’uso, come in questo caso: così il manoscritto per essere trascritto e possono essere incamerate informazioni e poi l’oggetto viene restituito al proprietario”.

Bernini ha curato la trascrizione dell’opera, districandosi tra le pieghe della grafia del Romani – il Vocabolario è stato dedicato al nipote Romano Romani come conferma l’epistola iniziale e in coda contiene la Vita di Azzo Porzio – per effettuare nuove scoperte. Non si esclude, entro l’anno, la possibilità di organizzare un convegno con studiosi di linguistica e dialettologia, con l’assessore Micolo che si è detto molto contento ora che il senso di appartenenza e di casalesità sta tornando in auge anche con queste scoperte e nuove iniziative, dalle targhe coi proverbi locali, al Festival Venetia Picciola in poi.

Giovanni Gardani

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...