Tre aggressioni in un mese:
guardia medica si dimette
Non a caso proprio davanti alla Guardia Medica di Viadana, in largo De Gasperi, è apparso un cartello con scritto: “Attenzione, pazienti e accompagnatori: aggressioni verbali e fisiche non sono tollerate e verranno denunciate all’autorità giudiziaria".
C’è purtroppo anche il comprensorio Oglio Po come teatro delle aggressioni a danni del personale sanitario. Ben cinque i casi, riportati dalla Gazzetta di Mantova, avvenuti negli ultimi due mesi, sempre tra Viadana e Suzzara. Si tratta in particolare dei medici della guardia medica: i casi a Viadana sarebbero stati tre e una giovane dottoressa ha persino deciso di dimettersi dall’incarico per paura, dopo avere subìto una aggressione da un suo paziente che chiedeva alla dottoressa di prescrivergli oppiacei.
La dottoressa viadanese ha detto basta dopo sette anni di servizio. Sempre a Viadana due aggressioni sono invece avvenute a danno di colleghi uomini, che hanno avuto la prontezza e la freddezza di premere l’allarme, che ha permesso alle forze dell’ordine di intervenire in tempo zero. In uno dei due casi un medico è riuscito ad evitare addirittura una sedia, scagliata con forza da una paziente che non stava più rispondendo di sé.
E dire che il pulsante di allarme è stato installato solo di recente, dopo una richiesta che i medici di guardia medica portavano avanti da parecchi anni. Non a caso proprio davanti alla Guardia Medica di Viadana, in largo De Gasperi, è apparso un cartello con scritto: “Attenzione, pazienti e accompagnatori: aggressioni verbali e fisiche non sono tollerate e verranno denunciate all’autorità giudiziaria. Si ricorda che il medico è un pubblico ufficiale e che violenza o minacce nei loro confronti sono punibili con la reclusione da sei mesi a cinque anni”. Un chiaro sintomo di un malessere che ha portato qualcuno anche a rinunciare al lavoro, pur di preservare la propria incolumità.
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