Il procuratore antimafia Nicola
Gratteri a Porto Mantovano...
Molto interessanti i temi affrontati attraverso le domande di Rossella Canadè giornalista della Gazzetta di Mantova da cui Gratteri e Nicasio hanno tratto spunto per una coinvolgente conversazione
A pochi chilometri da Mantova, esattamente nel comune di Porto Mantovano, il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri domenica mattina ha tenuto un’affollata conferenza affiancato dallo scrittore e saggista Antonio Nicasio esperto in criminalità organizzata. Fuori dall’aula, accessibile solo a chi aveva effettuato la prenotazione, quattro Jeep identiche nel modello, tre di colore nero e una grigia, con le quali la scorta armata aveva accompagnato il Magistrato. Sul tetto di una delle vetture ben visibile una strano intreccio di cavi e antenne necessari a neutralizzare trasmissioni e comunicazioni radio nel raggio di alcuni chilometri.
Molto interessanti i temi affrontati attraverso le domande di Rossella Canadè giornalista della Gazzetta di Mantova da cui Gratteri e Nicasio hanno tratto spunto per una coinvolgente conversazione. Il procuratore ha raccontato le origini del suo delicato e complesso lavoro partendo dalle inchieste sul clan dei catanesi nel 1975 in Piemonte spiegando poi come i mafiosi fossero riusciti a intaccare il tessuto economico e sociale del nord Italia. Grazie anche alla complicità dei cosiddetti colletti bianchi: politici, dirigenti di aziende e funzionari di banca che si prestavano ad instaurare rapporti e scambi con enormi somme di denaro rimesse in circolo.
Affrontato anche il tema dei cosiddetti pentiti nei riguardi dei quali il Procuratore calabrese si è sempre mosso con cautela e circospezione. Dopo aver sottolineato l’elevata professionalità degli organi di Polizia giudiziaria italiana è stata rilevato un certo rallentamento nel potenziamento della stessa: “In Costa Rica la mafia ha escogitato un sistema per comunicare attraverso un whatsupp comprensibile solo a loro e sul quale Francia e Germania stanno indagando. Da noi invece si ritengono inutili le intercettazioni perché troppo costose sostenendo addirittura che l’organizzazione criminale non parli al telefono”.
Numerose le domande da parte del pubblico tra cui quella sulle motivazioni che avevano impedito a Gratteri di diventare Ministro della Giustizia nel Governo Renzi “Andate a chiederlo a Napolitano anzi a chi è andato a parlare con lui” è stata la risposta. Criticata anche la riforma sul Codice degli appalti che consentirà la replica infinita dei subappalti con le conseguenze facilmente immaginabili. Ad una domanda sulla proposta di legalizzare la marjiuana e altre droghe leggere il Procuratore ha risposto che ciò non avrebbe tolto potere alle mafie, al contrario. Un appello ai sindaci affinché si svolgano seri controlli all’interno delle sale gioco. Per concludere un monito nei confronti di quegli amministratori pubblici che negano la presenza della mafia solo perché non si sente più sparare e non ci sono più attentati. Alla fine il sindaco di Porto Mantovano Massimo Salvarani ha attibuito a Nicola Gratteri l’attestato di cittadino onorario.
Ros Pis