Piccinelli e Pasini: "Casalmaggiore
tante difficoltà per chi fa fatica"
La consigliera Annamaria Piccinelli ha voluto rendersi conto personalmente della situazione. Non affidandosi alle proprie sensazioni, ma indossando occhi, gambe e pensieri di chi i problemi li vive, Massimo Pasini. Il tutto è nato qualche tempo fa, come lei stessa ci spiega
Marciapiedi troppo alti o troppo stretti, cimiteri difficili da girare, strade in cui è più sicuro (o possibile) viaggiare a bordo strada piuttosto che sui rialzi. Casalmaggiore vive i problemi di tante altre città e come tante altre città non riesce ad affrontarli. Non è una città per chi ha difficoltà di deambulazione. Difficile per chi esce in carrozzina, difficile per chi si muove con limiti fisici evidenti.
La consigliera Annamaria Piccinelli ha voluto rendersi conto personalmente della situazione. Non affidandosi alle proprie sensazioni, ma indossando occhi, gambe e pensieri di chi i problemi li vive, Massimo Pasini. Il tutto è nato qualche tempo fa, come lei stessa ci spiega.
“Un giorno – ci racconta – passando in via Alberto Mario, ho visto una signora con deambulatore che invece di camminare sulla ciclabile preferiva stare in mezzo strada con evidente rischio. Qualche tempo dopo ho visto fare la stessa cosa a Massimo Pasini. Gli ho chiesto spiegazioni e lui ha incominciato a mostrarmi la città dal punto di vista di chi ha deambulazione ridotta. Non si tratta solo di disabili, ma anche e soprattutto anziani o con bimbi in passeggino. Sono rari i marciapiedi senza dislivelli, avvallamenti, buche: paradossalmente è meglio la carreggiata, pericolosa ma piatta, in cui non si corre il rischio continuo di perdere l’equilibrio“.
Con Massimo Pasini, volontario A.n.m.i.c. (associazione nazionale mutilati invalidi civili), che tutti in città conoscono, Annamaria Piccinelli ha deciso di fare due passeggiate nel capoluogo e a Vicobellignano, dove Massimo vive. “Ci ha tenuto a ribadire più volte che nessuno pretende che vengano abbassati tutti i marciapiedi, ma sarebbe già una buona cosa risolvere i punti più pericolosi. Ne elenchiamo alcuni tra i tanti“.
“Spesso – spiega Massimo Pasini – mostro alcuni dei punti più critici della città ai ragazzi che frequentano il Polo Romani. Con i problemi di deambulazione ed essendo anche fortemente miope non riesco a trovare un lavoro, anche se continuo a sperarci, e così nel frattempo mi dedico al volontariato per sensibilizzare i giovani e parlo con più amministratori possibile.
Il primo punto in cui li porto è in via Favagrossa di fronte all’uscita della galleria Gorni. All’interno della galleria c’è lo scivolo, ma per arrivarci bisogna superare un marciapiede molto alto. In questo punto credo che bisognerebbe abbassare il marciapiede per un breve tratto e abolire uno stallo per auto, convertendolo magari con porta biciclette. E’ vero che ci sono altri ingressi, ma se io disabile mi trovo qui, perché devo fare un giro più lungo e non avere invece un marciapiede accessibile?”
Altro punto critico l’area attorno a via Petofi: “Un altro punto critico – spiega ancora Massimo – è il parcheggio dalla parte opposta del Conad. Adesso che non si può più risalire via Cavour e anche le bici e i motorini devono percorrere via Harris, arrivati al parcheggio non si trova un accesso alle strisce pedonali. Bisogna passare tra le auto e ancora una volta si trova un marciapiede alto. Bisognerebbe togliere uno stallo e fare uno scivolo per accedere all’attraversamento“.
“Altri posti che ci ha tenuto a mostrarmi Massimo Pasini – continua Piccinelli – sono i cimiteri di Vicobellignano e del Capoluogo. Pur essendo luoghi molto frequentati dagli anziani, sono moltissime le parti non accessibili per le quali spesso basterebbe un intervento davvero minimo, piccoli scivoli. Molte poi sono le scale. Nella parte nuova del Cimitero del capoluogo c’è l’ascensore. Un cartello dice che per usarlo è necessario chiamare il custode. Purtroppo non è indicato il numero di telefono e quindi abbiamo dovuto reperirlo facendo qualche telefonata. Il custode ci ha risposto con molta gentilezza e disponibilità a prendere appuntamento, precisando che ci sono diversi anziani che lo chiamano. Una piccola miglioria potrebbe essere esporre il numero del custode e ci chiedevamo anche se non sarebbe possibile averlo un paio d’ore la settimana in presenza fissa, per poter accedere, con passerella mobile, alle scale della parte monumentale e magari per aiutare a portare un vaso o un innaffiatoio. Sappiamo che in alcuni cimiteri qualche barriera è stata tolta, ma è davvero incredibile come la nostra cittadina e frazioni, guardandole con gli occhi di chi ha problemi di deambulazione, possano risultare piene di piccole grandi insidie che mortificano la persona“.
Ci sono altri punti difficili a Casalmaggiore, per non dire pericolosi e ancor di più se la persona che li deve attraversare ha difficoltà di deambulazione. Dalla rotonda Penny a via Cavour, nella parte più stretta e all’altezza dell’incrocio con via Martelli. Problemi sui quali occorre un impegno maggiore. Perché una città dove chi ha difficoltà si muove comunque è una città a misura di tutti. Una città in cui chi ha problemi fa fatica è una città certamente più grigia, e non solo per chi si muove con difficoltà, ma anche per gli altri.
N.C.