Cultura

Libri a Sorbolo e Zibello: le
storie di Panizza e Fiorentini

Parlando, tra l’altro, di vicende curiose avvenute a Casalmaggiore ha citato un fatto del 1720, vale a dire la prodigiosa invasione delle rughe, che erano di fatto bruchi che avevano assediato le case al punto da costringere la gente a cucinare negli orti e nei cortili

In foto, da sinistra, Stefano Panizza e Roberto Fiorentini

Appuntamenti con la letteratura, la lettura e, quindi, la cultura, sabato e domenica, 13 e 14 maggio, sulle rive emiliane del Grande fiume. Perché il Po, protagonista assoluto, nel solco della storia, in ogni campo, delle terre che attraversa, e fonte di vita per le sue genti è anche patrimonio, di cultura e di saperi.

Questo anche per rispondere a qualche incravattato dal deretano piatto e pelato (benpensanti e moralisti leggano sempre politici) che, in tempi non sospetti ebbe a dire che con la cultura non si mangia (forse abituato a mangiare sulle spalle degli altri? Ed evidentemente dotato di ben poca cultura, quella che spesso alberga ben poco nei romani palazzi).

Sabato, 13 maggio, alle 17.30, nella sala Benassi del Centro civico di Sorbolo (Parma), in via Gruppini 4, sarà presentato il libro “Enigmi di Parma – Nuove storie insolite e sconosciute delle terre parmensi” dello scrittore e studioso fortiano Stefano Panizza. La presentazione rientra nell’ambito della seconda edizione di Liberavoce – Festa della lettura ad alta voce, promossa dal Patto di Parma per la lettura.

Originario di Zibello, Panizza da una vita si occupa di misteri, che ama studiare, conoscere e approfondire direttamente sul campo, intervistando testimoni e investigando con l’occhio di chi sa scrutare i dettagli, la passione autentica di chi ama ciò che svolge e l’esperienza di chi porta avanti da anni studi e ricerche nel campo dell’ignoto.

Autore di numerose pubblicazioni sui misteri del Parmense, del Piacentino e del Reggiano, Stefano Panizza, che sabato dialogherà con Marco Egidio Tagliavini, attraverso i suoi scritti e le sue conferenze ha saputo far conoscere storie spesso sconosciute che si sono verificate, per lo più, nei territori emiliani.

Parlando, tra l’altro, di vicende curiose avvenute a Casalmaggiore ha citato un fatto del 1720, vale a dire la prodigiosa invasione delle rughe, che erano di fatto bruchi che avevano assediato le case al punto da costringere la gente a cucinare negli orti e nei cortili non potendosi servire dei camini dai quali le rughe cadevano nelle pentole. Andando ancora più indietro nel tempo ha ricordato i fatti del 1189 quando da Casalmaggiore salpò una triremi carica di cremonesi diretti in Siria per partecipare alla Crociata, mentre risale alla peste milanese del 1576 un celebre detto, la bundansa ad Casalmagiur nato dopo che da Casalmaggiore erano state inviate alla volta di Milano numerose vettovaglie, in quantità talmente notevole da commuovere i milanesi che coniarono così il motto sulla bundansa.

Infine un altro fatto è quello del 1656 quando Carlo Chiozzi, dopo aver ricevuto un torto da Giovanni Battista Cavalli, prese una mezza forma di cacio lodigiano farcendola con venti libbre di polvere fina d’archibugio e quattro granate di bronzo. Quindi la ripose in una cassetta formata anch’essa a mezza luna applicandovi un acciarino in modo da far esplodere il cacio una volta che la cassetta veniva aperta.

Il Cavalli, incuriosito dal dono, mise inconsapevolmente in funzione quella che era a tutti gli effetti una macchina infernale e ne restò ucciso. Sabato, in occasione della presentazione di Enigmi di Parma, Panizza sarà a disposizione di tutti coloro che vorranno parlare con lui di enigmi e misteri delle terre di fiume.

Il giorno seguente, domenica 14 maggio, invece, alle 16, appuntamento al “Cinematografo – Museo del cinema Amedeo Narducci” di Zibello dove sarà presentato il libro Bassa Mon Amour del giornalista e scrittore cremonese Roberto Fiorentini. Un vero e proprio viaggio tra personaggi, storie di vita e delle terre del fiume, da Cremona a Parma, di contrada in contrada, tra le voci di chi vive sul Po. Alla riscoperta, con il giornalista Gilberto Bazoli, di luoghi, tradizioni e personaggi, esorcisti, santi, fantasmi e castelli, di animali preistorici che un tempo popolavano i boschi e le golene del Po.

Una processione infinita di uomini e donne che hanno vissuto in queste contrade. Imperatori carolingi, artisti, eroi del “mestiere delle armi”, pittori eccelsi e, in tempi più recenti, veri e propri miti come Giuseppe Verdi e Giuseppina Strepponi, Carlo Bergonzi e Giovannino Guareschi per arrivare fino alle zingarate dell’avvocato Gianni Agnelli tra osterie e trattorie, e le ghiotte abbuffate di Bernardo Bertolucci e Robert De Niro sul set del celeberrimo film Novecento.

La presentazione di Bassa Mon Amour di Roberto Fiorentini sarà ance l’occasione per conoscere e visitare sia “Il Cinematografo – Museo del Cinema Amedeo Narducci” che il museo della civiltà contadina “Giuseppe Riccardi” di Zibello, che hanno sede entrambi nell’ex convento dei Padri Domenicani di Zibello.

Eremita del Po, Paolo Panni

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