Federico Sarzi Sartori, da Brugnolo
un fumettista dalle eccellenti doti
“Disegnare mi ha sempre dato pace – spiega Federico - mi piace guardare il lavoro finito sapendo che è partito da un’idea che si è formata nella mia testa, passando per un foglio bianco su cui le mie mani hanno spalmato colore e tracciato linee"
Classe ’96, residente a Brugnolo, Federico Sarzi Sartori è fumettista e illustratore dalle grandi qualità. Inizia a disegnare a tre anni per emulazione della sorella più grande scoprendosi ben presto piuttosto bravo. Nonostante gli insegnanti gli consiglino una scuola artistica, dopo la scuola media decide di iscriversi all’ITIS per paura di doversi muovere tra regole e schemi col rischio di perdere la sua libertà creativa. Dopo il diploma però, l’esigenza di perfezionarsi e crescere ulteriormente lo porta all’Accademia Comix di Reggio Emilia dove entra in contatto con veri professionisti quali Michele Foschini, presidente della casa editrice BAO, che pubblica i libri di Zero Calcare, e con cui sostiene l’esame finale.
L’esperienza dell’Accademia e il contatto con docenti, fumettisti e illustratori di alto livello gli cambiano completamente la percezione di sé come artista al punto che i parecchi elogi e i risultati conseguiti gli danno la speranza di poter iniziare presto a lavorare nel settore. Così invia le sue tavole a una trentina di editori purtroppo senza grossi risultati, pertanto, si vede costretto a svolgere a latere altri lavori che con la sua passione non hanno nulla a che fare.
L’arrivo del Covid non migliora la situazione e anche entusiasmo e speranze man mano diminuiscono mentre, di contro, nasce un’idea, un progetto: un libro fantasy di cui vuole essere autore della trama e naturalmente delle illustrazioni. Decide di prendersi una pausa da altri lavori e di dedicarsi solo alla stesura dell’opera in collaborazione con amici di corso dell’Accademia, Elena Elaborati scrittrice e Diego Roncarati membro della redazione “Misticanza”, un collettivo che riunisce fumettisti, illustratori e scrittori, che pubblicano fumetti, illustrazioni e racconti brevi tutti autoprodotti e autofinanziati; a editare e divulgare l’opera sarà invece la casa editrice Manicomix.
Le tavole, che comporranno la parte illustrata del libro, sono realizzate a matita grafite ma Federico non è digiuno di altre tecniche quali l’acrilico e l’acquerello. La scelta del genere fantasy è dovuta sia ai gusti personali dell’autore che alle ricerche di mercato che svolge costantemente in maniera da essere pronto rispetto alle tendenze del momento. Risulta evidente che si tratta di una grande passione di cui vorrebbe farne un mestiere ma altrettanto evidente è la delusione davanti alla difficoltà di farsi spazio in un mondo così difficile per il quale si sente qualificato.
“Disegnare mi ha sempre dato pace – spiega Federico – mi piace guardare il lavoro finito sapendo che è partito da un’idea che si è formata nella mia testa, passando per un foglio bianco su cui le mie mani hanno spalmato colore e tracciato linee. Immaginare e realizzare, pensare qualcosa e renderla concreta, creare dal nulla qualcosa di vero mi piace tantissimo e mi toglie stress. Servono ovviamente pratica e studio, serve crederci.”
Purtroppo per i giovani che hanno talento artistico, qualunque esso sia, non è facile farsi strada e lo vediamo ogni giorno, l’arte non paga. Eppure, l’arte si dice che salvi, che spazzi via dalla nostra anima la polvere della quotidianità, che salvi dall’inferno e aiuti a prendere coscienza di sé; perché allora non dare spazio ai giovani che ne sono capaci? Aspetteremo l’uscita del libro di Federico Sarzi Sartori per tornare a parlarne ma soprattutto per leggerlo.
Giovanna Anversa