Cronaca

Ponte Calvatone-Acquanegra:
l'11 maggio incontro importante...

Il costo stimato, all’epoca, era di 2.5 milioni di euro: oggi, essendo lievitati i costi dei materiali edili, probabilmente quella cifra - la stessa messa sul piatto dalla sola Provincia di Cremona - non basterebbe. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Il ponte di Calvatone-Acquanegra sul Chiese resta un rebus. Come spiegato un mesetto, ormai da 20 anni le Province sembrano non parlarsi e così quando Cremona piazza i soldi, non lo fa Mantova, o viceversa. Giuseppe Torchio, sindaco di Bozzolo e consigliere provinciale virgiliano, aveva provato a smuovere le acque con una mozione.

Dal canto suo Valeria Patelli, sindaco di Calvatone e consigliere provinciale a Cremona, ha ringraziato proprio Torchio per avere rimesso i riflettori sull’importante infrastruttura, chiedendo al contempo di non disperdere i passi avanti che ci sono stati negli ultimi anni: da un lato l’accordo tra i comuni di Calvatone e Acquanegra, coi sindaci concordi nello spingere il ponte tra le priorità da gestire; dall’altro quel progetto presentato un anno e mezzo fa dalla Provincia di Cremona di rifacimento completo del ponte, con il benestare della Soprintendenza.

Già, è passato un anno e mezzo da quando, con toni anche trionfalistici, si annunciava la svolta sul tema ma da allora non si è più parlato del vecchio ponte, risalente al 1909, di Calvatone-Acquanegra sul Chiese, che solca il fiume Oglio. Da allora non si è più saputo nulla anzi, alla prima occasione utile, quando c’è stato da stanziare fondi a bilancio, Cremona lo ha fatto per 2.5 milioni di euro, Mantova invece no per la sua metà.

Una data utile per trovare una soluzione potrebbe essere il prossimo 11 maggio, quando Torchio incontrerà il Sovrintendente ai Beni Culturali di Mantova, Cremona e Lodi Gabriele Barucca. Sul piatto ci sono altri temi, in verità, ma Torchio ha promesso di proporre anche la questione del ponte.

Il motivo? L’infrastruttura è talmente malmessa che un semplice restauro conservativo – trattandosi di un pezzo storico, sempre gradito alla Soprintendenza – potrebbe garantire risultati immediati ma non sul lungo periodo. E allora ecco che si dovrebbe discutere anche della possibilità di rifare il ponte ex novo, magari rimettendo mano a quel progetto presentato a fine gennaio 2022 ma poi rimasto evidentemente nel cassetto, in attesa dell’ultima parola della Soprintendenza.

Il costo stimato, all’epoca, era di 2.5 milioni di euro: oggi, essendo lievitati i costi dei materiali edili, probabilmente quella cifra – la stessa messa sul piatto dalla sola Provincia di Cremona – non basterebbe.

Giovanni Gardani

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