Castelponzone, Borgo in fiore
e la magia di un posto speciale
Le Castelline (di loro si parla) portano a casa un'altra gran bella medaglia: Borgo in fiore è stato un successo che è andato al di là delle più rosee aspettative. 55 banchi in piazza, il mago, la focaccia, gli aperitivi, il gelato, la banda e una moltitudine che, soprattutto nel pomeriggio, ha affollato le strade e il ciottolato del centro, ha camminato lentamente sotto i portici, ha assaporato quel clima che qui è normale e da altre parti no. GUARDA LA FOTOGALLERY E IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Come si fa a non amare la bellezza, la storia e la poesia di un piccolo borgo, il più piccolo e bello di tutta la provincia cremonese? Non lo sappiamo, perché di Castelponzone siamo follemente innamorati. E’ la piccola perla di Goethe, il paradiso silvestre di Thoreau, l’angelo-sirena di Baudelaire. La baia senza vento dei naviganti, ove trovar quiete. Lo sanno quelle instancabili donne (e i loro silenti compagni) che di tanto in tanto quel borgo lo riaccendono. Per devozione, per rispetto. Anche loro per infinito amore.
Le Castelline (di loro si parla) portano a casa un’altra gran bella medaglia: Borgo in fiore è stato un successo che è andato al di là delle più rosee aspettative. 55 banchi in piazza, il mago, la focaccia, gli aperitivi, il gelato, la banda e una moltitudine che, soprattutto nel pomeriggio, ha affollato le strade e il ciottolato del centro, ha camminato lentamente sotto i portici, ha assaporato quel clima che qui è normale e da altre parti no.
E ci dispiace, ma siamo daccordo solo in parte col sindaco di Scandolara Ravara che ci dice che qui è un po’ più semplice organizzare le cose, rispetto al capoluogo. Dal punto di vista della normativa forse un poco sì, ma c’è ben altro. Qui c’è una magia, c’è una forza, c’è una storia, ci sono pensieri, ci sono parole e c’è un gruppo di persone che crede fortissimamente in quello che fa. Poi il palcoscenico è merviglioso, ma al mondo esistono palcoscenici in cui inesorabile cala la polvere e l’oblio del tempo e sipari che non si aprono più. Non è il caso di Castelponzone.
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Borgo in fiore si chiude in maniera ottima: e non solo per la partecipazione. Non solo per i sorrisi che abbiamo incontrato, per i fiori ed i colori e per la cura maniacale di tutti i particolari. Non solo per quello che le Castelline del Borgo riescono ogni volta a muovere. Non solo per tutti coloro – artigiani – che ogni volta vengono e sempre più numerosi con i loro prodotti e che, come Nicoletta, ci raccontano che qui verrebbero a prescindere dagli affari anche e solo per il piacere di stare insieme. Borgo in fiore si chiude in maniera ottima perché gli innamorati – i follemente innamorati come noi della magia di Castelponzone – crescono ogni volta ed ogni volta in più dal paese portano via qualcosa di bello.
Anche e solo un abbraccio. Il ricordo e l’immagine di una crepa sul muro, una vecchia finestra ed una casa di gatti. Una vecchia costruzione da tempo in quiete. Un pezzo di focaccia, un biscotto o un fiore. Anche e solo la sensazione, per qualche ora, di non aver vissuto e camminato invano sulla strada. Questa la magia di Castelponzone. Vivere, riaccendersi ogni volta e poi pulsare dentro, e per sempre.
Nazzareno Condina (Testo e foto)