Cronaca

Mozzi e Pasotto: "Sicurezza
amministrazione latitante"

"Bisogna cercare di essere presenti come amministrazione. Contrariamente a quanto sostenuto dal consigliere Seghezzi, noi abbiamo provato a fare la nostra parte, offrendo alla discussione in consiglio comunale proposte concrete"

Prima il tentativo di violenza (sul quale è calato il silenzio), poi l’aggressione alla coppia che stava passeggiando sull’argine. Ancor prima le bravate della notte di capodanno e gli atti vandalici. E in mezzo voci di movimenti poco chiari (usiamo un eufemismo) in golena. Casalmaggiore è una città sicura? Secondo il Circolo di Rive Gauche Casalmaggiore-Piadena no. Ieri a parlare sono stati Valentina Mozzi e Pierluigi Pasotto. Consiglieri di minoranza in comune, da sempre attenti alle fasce giovanili.

Casalmaggiore – esordiscono – è ancora un paese sicuro? Alla luce degli ultimi ripetuti avvenimenti verrebbe da chiederselo. Il sindaco Bongiovanni e la sua amministrazione non hanno nulla da dichiarare? Il loro assordante silenzio è una sentenza e allo stesso tempo un’ammissione dell’incapacità di leggere un fenomeno e della volontà di contrastarlo. Sono lontani ormai i tempi della campagna elettorale nella quale si esibivano ricette miracolose. Negare un fenomeno significa subirlo, tacerlo significa aggravarlo. Nella cornice di una Casalmaggiore trasandata e disordinata in un crescendo Rossiniano è maturato un forte disagio giovanile socialmente trasversale. Andrebbe affrontato con equilibrio, sia in modalità repressiva che educativa“.

L’Amministrazione fa poco, o niente secondo Rive Gauche, e c’è una pericolosa sottovalutazione dei problemi: “La situazione – proseguono Mozzi e Pasotto – andrebbe affrontata con mezzi eccezionali, anche in termini di risorse da parte di tutti gli attori in gioco. Il sindaco, in quanto guida della comunità, dovrebbe essere il volano di tutto, il collante, il regista. Magari i servizi sociali, tramite la tutela minori, si staranno già occupando dei singoli casi, ma secondo noi non servirà. Qui occorre un progetto politico e certamente non potranno mai essere loro a promuoverlo. I tecnici in gamba del settore non mancano, vanno messi dalla politica nelle condizioni di incidere. Mancano, onestamente da tempo, spazi, luoghi e occasioni di aggregazione e protagonismo giovanile. Risse, schiamazzi, atti vandalici e via discorrendo, intimidazioni possono bastare per decidere di affrontare di petto questa delicata situazione?

I due consiglieri di minoranza tornano poi sull’ultimo degli episodi registrati, l’aggressione alla coppia sull’argine maestro, nei pressi della scalinata dell’ex Tango. “L’ultimo episodio, più grave se vogliamo, ha introdotto anche la variante omofoba: un altro aspetto di un già molto variegato mosaico. Sindaco e amministrazione in silenzio. Si dirà: una volta andava tutto bene? Ovviamente no, ma esistevano progetti politici specifici per la mediazione e il monitoraggio di situazioni critiche, servizi in cogestione con il terzo settore, istituzioni, volontariato come Piedibus, Trasporto sociale, La Rete, Progetto Condomini per citarne alcuni. Nessun aumento sui servizi a domanda individuale per anni, anche senza PNRR

Poi un’esortazione: “Bisogna cercare di essere presenti come amministrazione. Contrariamente a quanto sostenuto dal consigliere Seghezzi, noi abbiamo provato a fare la nostra parte, offrendo alla discussione in consiglio comunale proposte concrete dalle quali si sarebbe potuto partire, ragionando assieme. Abbiamo presentato su questa tematica almeno quattro documenti: tutti bocciati. L’ultimo due settimane fa. Verrebbe da pensare, di fronte a tanta chiusura ideologica, che l’amministrazione avesse azioni pronte e efficaci da mettere in pratica. Invece, ci si appella al basso indice di rischio criminalità che riguarderebbe il nostro territorio, a futuribili bandi per installare qualche telecamera qua e là nei parchi cittadini e alla privacy. Un po’ pochino“.

Rive Gauche lancia cinque proposte:

  • 1) sull’argomento videocamere serve un progetto modulare, finanziato su più annualità, che preveda l’installazione di reti di videosorveglianza integrate con quelle private, già esistenti nei punti ritenuti sensibili in centro, nei quartieri e nelle frazioni sotto l’egida e la consulenza delle forze dell’ordine. Deterrenza e prevenzione.
  • 2) vanno restituire alla socialità tutto il tempo dell’anno zone tipo quella delle famose casette in zona Lido Po, rimosse con uno dei più grossi errori strategici e politici commessi dall’amministrazione Bongiovanni.
  • 3) tenere puliti, attrezzare meglio i vari parchi cittadini. Farli vivere, magari realizzando quell’area spettacoli attrezzata che Casalmaggiore ancora non ha.
  • 4) lavorare su una migliore viabilità cittadina, agendo in tutela per pedoni e ciclisti. Anche questa è sicurezza.
  • 5) individuare qualcuno che, soprattutto in zona Parco golena possa svolgere azioni di controllo con continuità. Gev si? Gev no? Su chi dovrà essere, spazio alla fantasia e all’intraprendenza dell’amministrazione in carica.

N.C.

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