Sarasini: "Scelta di Sabbioneta
imposizione che indebolisce"
"Spiace questa conclusione ma in futuro le valutazioni dovranno necessariamente essere pesate anche considerando quanto accaduto. Per qualcuno vi è la necessità di rafforzare rapporti amministrativi, per me è violenza da condannare, pura follia! Ne prendo atto"
Se avesse potuto scegliere liberamente, Marco Pasquali, sindaco di Sabbioneta, avrebbe scelto altro. Avrebbe scelto di cambiare. Ha dovuto suo malgrado restare dov’é, dovendosi anche sorbire altri politici e primi cittadini con parole sicuramente non richieste (e forse neppure volute), e articoli di certo non teneri. A ristabilire un attimo di equilibrio, e senza peli sulla lingua così come è nel suo carattere, il primo cittadino della vicina Commessaggio, Alessandro Sarasini, che è intervenuto sulla spinosa materia sui social. Quella di sabbioneta è stata una forzatura, pura follia. Una decisione che non rafforza i legami, ma li indebolisce ancora di più. “Premetto che conosco – scrive Sarasini – la vicenda abbastanza bene ed apprezzo lo sforzo dell’amministrazione Sabbionetana di rimanere, contro voglia, in un contenitore in cui non voleva stare, un segno di maturità amministrativa per evitare lungaggini e perdite di tempo per far valere le proprie legittime decisioni in fredde aule di tribunale. Spiace leggere roboanti commenti di chi non sa o peggio non conosce, parlando di unitarietà del territorio e scelte di buon senso. Diciamo pure che che è una evidente forzatura ed una briglia alle scelte legittime di una amministrazione, quella sabbionetana. Sicuramente questo non aiuta, non rende giustizia e, peggio, spezza definitivamente quei precari legami territoriali costruiti da funambolici equilibri tra gli amministratori, condannando l’ogliopo al nulla totale. Spiace questa conclusione ma in futuro le valutazioni dovranno necessariamente essere pesate anche considerando quanto accaduto. Per qualcuno vi è la necessità di rafforzare rapporti amministrativi, per me è violenza da condannare, pura follia! Ne prendo atto“.
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