Opinioni

Il fiume e le montagne, cielo e
terra: la ricerca dell'essenziale

Tutti, anche i figli del dio denaro, ricordino sempre che alla fine siamo solo di passaggio (per fortuna) e tengano ben presente quanto diceva San Bernardo di Chiaravalle: “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà”

“Hai abbandonato il fiume per i monti!”: Questa è stata l’esclamazione, chiaramente provocatoria, di una persona. Provocazione accettata volentieri, perché occasione per affermare, ancora una volta, specie di questi tempi in cui regnano fretta e superficialità, in cui le masse cercano spasmodicamente i baracconi in cemento e le cattedrali del dio denaro, la necessità più che essenziale di stare in disparte, in silenzio, lontano da tutto quello che è caos.

Dal fiume e dalle sue acque, per chi ci è nato, tutto tra origine e il suo fluire è componente essenziale del cammino della vita, in ogni tempo, in ogni luogo, in ogni stagione e in ogni condizione.

Il fiume nasce dai monti e la montagna, esattamente come il fiume, va conosciuta, osservata e vissuta. A piedi, in silenzio, nell’assoluto rispetto di tutto quello che si incontra. Nella ricerca, esattamente come sul fiume, dell’essenziale, lasciando da parte il futile, l’inutile, ciò che non conta.

Sono identici i silenzi del Po ed i silenzi dei monti e tutto rimanda alla necessità di tutelare e difendere il Creato, con tutte le sue componenti, lasciando che la natura faccia sempre il suo corso e tenendo presente che, laddove l’uomo mette le mani, il rischio di qualche disastro è dietro l’angolo.

Per inciso, chi scrive queste righe, non ha scelto una vallata qualsiasi; ne ha scelta una, la Val Lecca, che meriterebbe di essere patrimonio mondiale dell’umanità non solo per le sue bellezze, e la suggestione dei suoi borghi ma anche e soprattutto per la tenacia e la forza della sua gente che ha saputo opporsi a chi ha cercato di violare la montagna per il vile interesse. Ma stavolta la montagna, e la sua gente, hanno vinto: è giusto così e dalla loro forza anche la gente del Grande fiume deve prendere esempio, per tutelare sempre le nostre terre, i nostri valori e le nostre eccellenze, dicendo No a chi cerca di violare il nostro fiume, le nostre campagne e le nostre eccellenze.

Quel meraviglioso incontro, tra cielo e terra, che in ogni istante si materializza sul fiume e sui monti, possa essere sempre, nella sua immensa essenzialità, una guida per coloro che scelgono di difendere le loro terre, le loro campagne ed i loro valori, da coloro che sono accecati da vani interessi.

Tutti, anche i figli del dio denaro, ricordino sempre che alla fine siamo solo di passaggio (per fortuna) e tengano ben presente quanto diceva San Bernardo di Chiaravalle: “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà”.

Eremita del Po, Paolo Panni

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