Piadena, minoranza: "Beni immobili
allo sbando... per immobilismo"
“L’unica soluzione trovata dopo quattro anni di mandato è lo “scarica barile” ovvero ogni volta per ogni problema Sindaco e amministrazione trovano un “colpevole” diverso ma mai si prendono una responsabilità e dopo quattro anni sarebbe anche ora farlo".
Va ancora all’attacco la minoranza di Piadena Drizzona dell’amministrazione Priori, elencando una serie di iniziative che non sono state portate a termine dalla giunta. Il titolo del volantino distribuiti sul mercato settimanale è “immobili” e parte da due definizioni di “immobile”, appunto. “Che non si muove o non si può muovere; fermo, fisso”, oppure “bene immobile, qualsiasi oggetto naturalmente o artificialmente collegato al suolo”.
“Con le due definizioni di “immobile” abbiamo di fronte – spiega la minoranza coi consiglieri Ivana Cavazzini, Nicola Ricci, Andrea Cantoni e Andrea Volpi – sia la situazione attuale (ma non troppo) dell’amministrazione comunale sia tutte quelle strutture pubbliche o di uso pubblico che proprio l’amministrazione non ha la capacità di gestire o valorizzare anche perché non riesce più nemmeno ad avere i numeri in Consiglio Comunale per garantire la maggioranza e le relative decisioni da prendere”.
“Proviamo a pensare ad esempio alla Piscina Comunale chiusa da una stagione con un futuro che non si prospetta molto differente (sperando di sbagliarci) oppure al Palatenda scoperchiato dal 4 luglio 2022, esposto alle intemperie che lo stanno deteriorando sempre di più. Oppure pensiamo alle ex scuole di Vho, Drizzona e Castelfranco che rimangono in attesa della realizzazione di grandi progetti tali solo sulla carta o a parole; come ad esempio per l’edificio di Vho: uno spazio per le associazioni e il recupero di alcuni suoi spazi. Mai visto. Oppure le ex scuole di Drizzona per le quali sul quotidiano “La Provincia” del 12 ottobre 2019 il Sindaco annunciava: “avviato l’iter per la ristrutturazione dell’immobile ora in disuso” e ancora: “l’idea è quella di fare in modo che studenti universitari possano venire a Drizzona ad approfondire negli archivi nell’ambito di progetti specifici…”; insomma un centro studi universitario nelle ex scuole di Drizzona. Stiamo aspettando”.
“Come dimenticare poi l’ex Cinema Italia? Abbandonato a se stesso, adibito a magazzino. Anche per questo immobile l’amministrazione, immobile, non ha nessuna idea. Eppure basterebbe copiare dai Comuni vicini come ad esempio Rivarolo del Re che a settembre 2022 ha inaugurato il nuovo teatro/sala polivalente comunale ristrutturando il vecchio edificio risalente ai primi del 1900. Quindi non servirebbe nemmeno inventare, basterebbe copiare. Ma niente da fare. Immobili”.
“Come ultimo esempio – spiega la minoranza – abbiamo il campo in sintetico inaugurato il 31 agosto del 2017. Una struttura che, come tutte, necessita di manutenzione e cura. Come gruppo di minoranza già nel luglio 2022 avevamo inviato al Sindaco una sollecitazione di intervento proprio al fondo del campo sintetico; a distanza di poco meno di un anno il consigliere Pagliari pone l’attenzione sullo stesso punto e chiede di intervenire al più presto. Ma quando noi l’avevamo richiesto, il consigliere Pagliari e tutta la maggioranza dov’erano? Il mandato di questa amministrazione è iniziato nel 2019, perché solo ora il consigliere Pagliari denuncia la situazione del campo sintetico?”.
“Evidentemente all’interno dell’amministrazione dev’esserci qualche problema di comunicazione se i le criticità non vengono condivise per poterne trovare una soluzione tempestiva; purtroppo sono le nostre concittadine e i nostri concittadini e quindi noi tutte e tutti a pagare questa assenza di comunicazione e questo immobilismo, pagheremo noi tutte e tutti questa rincorsa alle soluzioni nell’ultimo anno di mandato per cercare di salvarsi da tutte le promesse e salti mortali fatti con progetti improbabili che sono rimasti sulla carta come il milionario polo scolastico o la Piscina coperta ma forse sarebbe meglio iniziare a far funzionare quella scoperta”.
“L’unica soluzione trovata dopo quattro anni di mandato è lo “scarica barile” ovvero ogni volta per ogni problema Sindaco e amministrazione trovano un “colpevole” diverso ma mai si prendono una responsabilità e dopo quattro anni sarebbe anche ora farlo. Insomma l’amministrazione e le strutture pubbliche sono immobili allo sbando”.
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