Politica

Abuso d'ufficio per Cavatorta
e Bavutti? Il Giudice archivia

“Tutto ciò va a rafforzare la correttezza delle azioni del nostro operato oltre che ad accrescere ulteriori dubbi sulle competenze amministrative e il modo di concepire la politica da parte di alcuni consiglieri di minoranza” commenta Cavatorta. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

E’ stato archiviato dal Giudice Antonio Serra Cassano il procedimento penale promosso dalle minoranze di Viadana, e in particolare dai consiglieri Silvio Perteghella, Alessia Minotti e Fabrizia Zaffanella, nei confronti dell’ex segretario dott. Claudio Bavutti e del sindaco Nicola Cavatorta.

In particolare la minoranza aveva contestato l’abuso d’ufficio e l’omissione di atti d’ufficio sia al sindaco che a Bavutti, in merito alla posizione di due dirigenti del comune, Doriana Rossi della Polizia Locale e Giuseppe Sanfelici dell’Ufficio Tecnico, in quanto gli stessi erano stati nominati dal sindaco facente funzioni Alessandro Cavallari nel 2019, restando però in carica fino al 9 aprile 2021 (quando era scattata la nuova nomina), nonostante non vi fosse stato alcun atto ufficiale di conferma dopo il cambio di guida politica, con l’elezione del sindaco Cavatorta a ottobre 2020.

Secondo la minoranza, dunque, Rossi e Sanfelici dovevano decadere alla fine del mandato di Cavallari. Insomma sarebbero stati firmati tardi i decreti per prorogare le due posizioni dirigenziali (i decreti sono stati ratificati in aprile, con sei mesi di ritardo rispetto all’elezione di Nicola Cavatorta) e questo avrebbe configurato, nell’interpretazione della minoranza, l’abuso d’ufficio per sindaco e segretario. Il Giudice non l’ha però pensata così e ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero, archiviando la questione.

Uno dei punti chiave è legato all’articolo 323 (abuso d’ufficio) del Codice Penale. “Deve essere evidenziato – si legge – come lo stesso atto di opposizione sembra sostenere che “i due dirigenti potevano sì essere prorogati, benché per un periodo contenuto, ma solo a seguito di un espresso provvedimento sindacale”, criticando in sostanza la sola tardività dell’atto e non la sua legittimità, rilevando che “questo atto, tardivo di oltre sei mesi rispetto all’insediamento della nuova amministrazione, è stato adottato anche a seguito delle segnalazioni e delle richieste di accesso dei consiglieri di opposizione”.

Per quanto concerne l’articolo 328 (omissione atti d’ufficio), invece, ha spiegato il Giudice che, “trattandosi di parere, non vincolante, richiesto sulla legittimità di un atto già emanato, con tutta evidenza non si trattava di atto che per ragioni di giustizia, sicurezza pubblica, ordine pubblico o sanità deva essere compiuto senza ritardo”.

“Tutto ciò va a rafforzare la correttezza delle azioni del nostro operato oltre che ad accrescere ulteriori dubbi sulle competenze amministrative e il modo di concepire la politica da parte di alcuni consiglieri di minoranza” commenta Cavatorta.

G.G.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...