Politica

E' nel Cda del Navarolo: perché
Bongiovanni rischia di "saltare"

L’alternativa è che Bongiovanni da ineleggibile possa diventare incompatibile: un termine che fa tutta la differenza del mondo. Perché l’incompatibilità si può risolvere a posteriori, proprio come avviene per i sindaci, chiamati a optare. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Filippo Bongiovanni, sindaco di Casalmaggiore, rischia dunque di non entrare in consiglio regionale a oltre un mese dalle elezioni. La notizia, clamorosa, si legherebbe al ruolo di Bongiovanni all’interno del Consorzio di Bonifica del Navarolo, nel cui Cda è inserito come rappresentante dei sindaci. Un ruolo – in realtà – di mera rappresentanza, molto meno “pesante” per gli impegni che comporta rispetto a quello di sindaco, eppure proprio questo dettaglio rischia di fare saltare l’elezione, dato che il Consorzio è un ente pubblico economico che appartiene al sistema regionale.

In settimana la giunta per le elezioni dovrebbe chiarire la posizione di Bongiovanni, che a questo punto potrebbe anche rimanere sindaco di Casalmaggiore (avrebbe tempo fino alla fine di aprile per la sua scelta). Bongiovanni ha già redatto una memoria difensiva in cui chiede di essere confermato nel ruolo, spiegando peraltro che la candidatura a consigliere regionale risale al 10 gennaio, mentre l’insediamento nel Cda del Navarolo è avvenuto il giorno dopo, 11 gennaio 2023.

L’alternativa è che Bongiovanni da ineleggibile possa diventare incompatibile: un termine che fa tutta la differenza del mondo. Perché l’incompatibilità si può risolvere a posteriori, proprio come avviene per i sindaci, chiamati a optare.

Giovanni Gardani

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