Cronaca

La cupola del Duomo e non solo:
la parrocchia cura quattro chiese

La cupola e il cupolino del Duomo, Palazzo Abbaziale, San Leonardo e Morotto: tutte operazioni che verranno svelate nel dettaglio nelle prossime settimane, quando verrà specificato anche il quadro economico. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Quattro diversi progetti per il recupero del patrimonio della Diocesi di Cremona, tutti a Casalmaggiore. Quattro diversi cantieri che partiranno, in tempi diversi, ma che non dovrebbero aspettare troppo a concretizzarsi.

Il più importante riguarda il Duomo di Santo Stefano e mira a risolvere una problematica che si trascina dal sisma del 2012. E’ infatti stato portato a termine, nella sua fase progettuale curata dallo Studio Busi e dallo Studio Giuriani, un percorso che vuole sistemare definitivamente cupola e cupolino, quest’ultimo girato di alcuni gradi a causa delle scosse del terremoto del maggio di undici anni fa e poi messo in sicurezza pochi mesi dopo, e al contempo rivedere per intero lo stato di salute dei finestroni della cupola e dell’intera copertura della cattedrale casalese. Un progetto che ha già avuto sia l’approvazione della Sovrintendenza, sia la copertura del 70% con finanziamenti della CEI, con la Diocesi di Cremona che ha destinato buona parte delle risorse a disposizione proprio a Casalmaggiore e al suo Duomo.

Sempre per quanto concerne l’insieme architettonico del Duomo, si mira poi a recuperare il corridoio mancante di Palazzo Abbaziale, grazie all’ultima tranche del finanziamento della Fondazione Cariplo, confermato dopo l’ottimo risultato del maxi restauro delle stanze recuperate nei mesi scorsi e in parte alla copertura della raccolta fondi portata avanti da alcune realtà associazionistiche casalesi. Il restauro sarà sempre a carico dello Studio Blu di Castiglione delle Stiviere, che ha già riscoperto un buon 80% del gioiello nascosto.

Spostandosi verso San Leonardo, si punta al recupero della Cappella dell’Ultima Cena, per il quale al momento sono stati raccolti fondi dalla donazione di un privato, mirando però anche a partecipare ad un bando ad hoc. Qui stanno lavorando al progetto l’architetto Damiano Chiarini e la restauratrice Maria Cristina Regini.

Infine, a breve distanza da lì, ecco la chiesetta del Morotto, che dovrà essere messa in sicurezza, con progetto dell’architetto Stringhini, grazie a due introiti importanti: da un lato il bando della Fondazione Comunitaria, dall’altro il lascito di un privato che ha inteso rimanere anonimo. Tutte operazioni che verranno svelate nel dettaglio nelle prossime settimane, quando verrà specificato anche il quadro economico.

Giovanni Gardani

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