Viadana, VVFF proclamano stato
di agitazione: "Caserma insicura"
Ora i sindacati stessi propongono due alternative: la prima, drastica, è la chiusura della sede in via definitiva, il che priverebbe di un servizio fondamentale il territorio; la seconda, invece, in attesa della nuova sede in zona Gerbolina, la scelta di una nuova sede provvisoria, che possa garantire il mantenimento del servizio. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
La nuova caserma dei Vigili del Fuoco a Viadana, per la quale il comune sta cercando di serrare le fila e di concludere una maxi operazione che vede impegnato anche il Ministero dell’Interno? Non può più aspettare. A dirlo sono gli stessi Vigili del Fuoco, che hanno proclamato lo stato di agitazione perché l’attuale caserma sarebbe insicura.
A unirsi sono state le sigle Fp Cgil, Fns Cisl, Uilpa Vvf e Conapo, di fatto tutte le organizzazioni che difendono il lavoro dei pompieri. I sindacati stessi in un documento hanno voluto ricordare cosa non funziona: “Infiltrazioni dal tetto, cartongessi ammalorati dalle continue perdite di acqua, impianto idrico e impianto di riscaldamento/raffrescamento non in perfette condizioni, assenza di ventole aspirafumi provenienti dai gas di scarico dei mezzi dedicati al soccorso, assenza di una postazione per la decontaminazione del personale post-intervento, armadietti di soccorso contenenti i dispositivi di protezione individuali del personale posti nella stessa area dove sostano gli automezzi destinati al soccorso, sono solo alcune delle criticità rappresentate”.
“Il 18 marzo – si legge nella nota – abbiamo scritto al comandante e, per conoscenza, al sottosegretario di Stato con delega ai vigili del fuoco, al capo dipartimento, al capo del corpo nazionale, al prefetto di Mantova e al sindaco di Viadana, per capire come il comando si stesse muovendo”.
Ora i sindacati stessi, che parlano di scaricabarile ma di risposte mancanti, propongono due alternative: la prima, drastica, è la chiusura della sede in via definitiva, mossa che priverebbe di un servizio fondamentale il territorio, ma “garantirebbe l’incolumità del personale”; la seconda, invece, in attesa della nuova sede in zona Gerbolina, la scelta di una nuova sede provvisoria, che possa garantire il mantenimento del servizio.
G.G.