Bozzolo, 10 minuti d'attesa
al passaggio a livello alle 5

Il passaggio a livello di Bozzolo sembra configurarsi sempre di più come una leggenda metropolitana mentre si tratta di una vera e autentica storia di paese. Sarebbe utile aprire un confronto per sapere se in altre località avvengono simili situazioni di disagio. Dieci minuti possono apparire una nullità in confronto alla vastità della vita. Ma diventano importanti per chi ha degli impegni improrogabili. E ci si chiede che senso ha tenere chiuso un passaggio a livello alle 5 del mattino quando, nonostante l’alba molta gente deve recarsi al lavoro o assolvere mille altri impegni di qualsiasi genere. Mercoledì mattina le sbarre nei pressi della stazione ferroviaria bozzolese si sono abbassate alle 5.09 per alzarsi alle 5.19. Dieci minuti di vuoto totale, silenzio assoluto dove qualsiasi libertà di movimento era impedita. Un pensiero era indirizzato verso quel signore lontano da Bozzolo il cui ditino premeva il bottone per chiudere il passaggio con tanto anticipo. Anche se evidentemente il tutto avviene automaticamente. O forse totalmente no se è vero che dalla Direzione ferroviaria milanese sarebbe arrivate proteste dopo che il sindaco Torchio aveva esposto un cartello con un numero di telefono diretto a cui esprimere le proteste da parte dei cittadini inbufaliti. Si dirà che il trasporto ferroviario è importante perchè necessario a noi tutti cittadini. Lo è meno quando le sbarre vengono chiuse per far passare lunghissimi e lentissimi treni merci. Come quello delle 5.19 di mercoledì mattina. Non si tratta più di servizio pubblico ma di interessi privati da parte di ferrovie e aziende convenzionate che noleggiano i propri carri con lauti e abbondanti guadagni limitando la libertà altrui.

Ros pis