Parco Golena del Po: le foto
di questi giorni, uno squallore
La natura viene sempre dopo, in ultima istanza, quando ci si ricorda che esiste. E le speranze ormai sono davvero poche. Scarse davvero per chi magari sogna un'inversione di tendenza
Parco – il parco Golena del Po – non lo è più da tempo. E non solo perché lo è rimasto solo di nome, ma anche perché da quando le GEV (Guardie Ecologiche Volontarie) sono state cancellate nessuno o quasi veglia più sulla sua integrità. Le porte della golena cittadina versano nelle condizioni che si vedono in foto. Non servono altre parole (in questi anni dopo qualche parola di troppo sono sparite le casette e i loro sorveglianti), né servono appelli. La golena, a Casalmaggiore, è questa cosa qui: buona per bivacchi e ritrovi di adolescenti inquieti, buono per birre e aperitivi estivi, buona, ne abbiamo avuta la riprova dalla cronaca e corrono voci che meritano approfondimenti, per giri non del tutto chiari, buona per attività commerciali, per i rifiuti e per l’oblìo.
Ieri poco tempo del nostro Alessandro Osti è bastato per testimoniare il senso d’abbandono del luogo. Il senso di abbandono di un lembo di terra che dovrebbe essere il primo specchio naturale della città. Non aggiungiamo altro. Ma – ed è una promessa – ritorneremo sul tema. Perché quella è anche la nostra terra. Merita rispetto, ed attenzione, e cura seria. Merita uomini come quelli che c’erano un tempo, quelli delle casette, a vegliare sui luoghi. Merita che qualcuno e finalmente se ne prenda davvero cura senza nessun interesse che non sia la bellezza e l’integrità dei luoghi.
E’ forse chiedere troppo in un mondo che tutto chiede e poco preserva. Qui il MAB è solo una parola, buona per fare convegni o riunioni senza fine. La natura viene sempre dopo, in ultima istanza, quando ci si ricorda che esiste. E le speranze ormai sono davvero poche. Scarse davvero per chi magari sogna un’inversione di tendenza.
N.C. (Foto: Alessandro Osti)