Spineda, tanta commozione ai
funerali di Francesco Maccagnola
Molto commovente, prima della benedizione finale alla salma, il saluto della figlia Mara “Caro papà non si è mai pronti per la perdita del proprio padre. Gli ultimi mesi sono stati dolorosi ma ci siamo uniti ancora di più"
Tristezza, dolore e commozione si possono esprimere non solo a parole ma molto spesso anche con gli atteggiamenti, come si è visto mercoledì mattina ai funerali dell’agricoltore di Spineda Francesco Maccagnola. Lo ha sottolineato anche il parroco don Ernesto Marciò nel rilevare come la chiesa fosse stracolma di gente venuta da varie località per dimostrare partecipazione e vicinanza alla famiglia.
Il sacerdote durante l’omelia ha ricordato la grande laboriosità dello scomparso, il suo attaccamento alla terra collegando il discorso dei cicli stagionali che si susseguono alle mansioni puntuali di cui Francesco si faceva carico con passione costanza e competenza. Non poteva mancare il riferimento evangelico sottolineando come si fosse ormai giunti alla viglia del triduo pasquale quando, dopo i giorni della passione e del dolore arrivava la grande festa della Resurrezione riferendosi anche in questo caso a ciò che la fede ci promette dopo la morte.
Tra i numerosi partecipanti al rito anche il sindaco di Spineda Fabrizio Bonfatti Sabbioni e di Bozzolo Giuseppe Torchio oltre ai dirigenti della Libera Associazione agricoltori. Molto commovente, prima della benedizione finale alla salma, il saluto della figlia Mara “Caro papà non si è mai pronti per la perdita del proprio padre. Gli ultimi mesi sono stati dolorosi ma ci siamo uniti ancora di più e ogni giorno sei stato un esempio di forza e coraggio. Ci siamo tenuti per mano, mi hai raccontato i tuoi ricordi e abbiamo riso e a volte pianto insieme. I tuoi pensieri erano sempre rivolti alla tua famiglia, alla tua adorata Pina e al tuo adorato Cristian che sempre ti informava sull’andamento della tua amata azienda e dei tuoi adorati nipotini Edoardo e Oscar. Negli ultimi tempi hai sempre cercato i tuoi fratelli che nonostante le difficoltà non ti hanno mai lasciato solo chiamandoti sempre. Ricordo quel giorno che li hai visti tutti in ospedale dicendomi “Mara non puoi immaginare la felicita che ho nel cuore”. In conclusione vorrei citare alcune parole dello scrittore Roversi che mi piacciono molto “E se il cuore è l’organo della vita, anche se non ti tengo per mano non ti vedo e non ti parlo, faccio molto di più, ti tengo nel cuore… io ti tengo nella mia vita”. Ciao papà nei nostri cuori vivrai per sempre e la tua anima buona sarà la luce che ci accompagnerà sempre. Sono sicura che in questo momento se tu fossi qui ringrazieresti tutti per l’affetto che ti hanno dimostrato. Ricordandoti come una persona buona e generosa. Grazie a tutti voi a nome di mio papà Francesco di mia mamma Giuseppina di mio fratello Cristian e da parte mia per il vostro sostegno e affetto. Ciao papà ti vogliamo bene e sarai sempre nei nostri cuori”.
In fondo al foglietto un grande cuore disegnato a biro come a rafforzare il sentimento di amore e attaccamento di Mara e di tutti i suoi congiunti nei confronti di una grande persona. Un uomo forte e coraggioso purtroppo divorato negli ultimi tempi da una malattia implacabile.
Ros pis