Cronaca

Mazzucchini, a Pomponesco
i nonni diventano insegnanti

Un’armonia che ci auguriamo possa ripetersi al più presto perché già l’idea di un nuovo progetto è nata nel corso di questa prima esperienza e riunirà ancora una volta queste due generazioni, così diverse tra loro, così lontane, ma che possono scambiarsi reciprocamente tante belle emozioni

Gli anziani della Mazzucchini insegnanti per un giorno. Tutto è nato da un progetto della maestra Carlotta della classe terza delle Scuole Elementari di Pomponesco sullo studio del nostro Grande Fiume e su come si è modificata la vita del territorio nei tempi (tradizioni e vecchi mestieri) sia per motivi storici che per cause ambientali.

Il primo argomento sono state le ghiacciaie di Pomponesco, per cui alcune mamme hanno trovato un po’ di difficoltà nel reperire materiale al riguardo, quindi l’idea è stata quella di rivolgersi alla più preziosa FONTE d’informazione, nonché il miglior modo di tenere viva la memoria della nostra storia, cioè gli anziani.

Così martedì 28 marzo la Casa di Riposo di Pomponesco si è collegata direttamente con la classe terza e con i bambini, per spiegare loro, in prima persona, tutto sugli argomenti che avevano trattato con loro la maestra, le ghiacciaie, il castello di Pomponesco con le sue leggende, la tradizione dell’uccisione del maiale nelle case contadine, le lavandaie, i cantieristi, cestai ed impagliatori… ma non solo!! Grazie al contatto diretto si è creato un interesse sempre maggiore e le domande, anche su argomenti non trattati a scuola, hanno cominciato a scorrere a fiumi sulla bocca dei piccoli, contenti di sentir raccontare storie nuove, mai sentite e di vedere quanto gli anziani ci tenessero ognuno a portare la propria esperienza personale.

Nei giorni precedenti, le animatrici avevano cercato di preparare gli anziani all’incontro, facendosi raccontare tutto quello che sapevano sugli argomenti che la maestra aveva già affrontato, in modo da sollecitare la loro memoria. Ma quello che è accaduto durante il collegamento, la naturalezza e la spontaneità sia delle domande poste dai piccoli, che chiedevano sempre più informazioni e racconti agli anziani, che dalle risposte di questi ultimi, anche chi non si pensava potesse intervenire, ha stupito tutti. Un’armonia che ci auguriamo possa ripetersi al più presto perché già l’idea di un nuovo progetto è nata nel corso di questa prima esperienza e riunirà ancora una volta queste due generazioni, così diverse tra loro, così lontane, ma che possono scambiarsi reciprocamente tante belle emozioni.

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