Cultura

Costantino Rosa e Casalmaggiore
agli incontri provinciali di ADAFA

Rosa ha iniziato ad analizzare la situazione casalese dal '400: «Da questa data abbiamo avuto una serie di domini, o meglio di feudatari che hanno barattato la loro autonomia con le libertà e soprattutto hanno fatto sì che Casalmaggiore non crescesse"

«Casalmaggiore una terra separata per scelta, per mantenere un’autonomia che non ha permesso alla città di crescere, di diventare un capoluogo, di avere un territorio, una terra quasi marginale». Questo in estrema sintesi le conclusioni finali della profonda riflessione che Costantino Rosa ha sottoposto al numeroso pubblico nel corso dell’incontro de ‘I mercoledì provinciali’ che si è tenuto nella sala del Consiglio. L’evento, infatti, è uno dei 10, organizzati in collaborazione tra Amministrazione provinciale e Adafa.

Rosa è stato presentato da Alberto Bernini, consigliere Adafa, che ha portato ai saluti del presidente della Provincia Mirko Signoroni, impegnato in un’assemblea dei sindaci. «Rosa, sociologo e storico, si è sempre interessato, studiandoli a fondo, la storia e le dinamiche sociali ed economiche di Casalmaggiore» ha spiegato Bernini, che lasciando la parola al relatore ha anche ricordato il prossimo incontro di mercoledì 5 aprile con Vincenzo Montuori che racconterà l’opera e la vita del poeta e scrittore cremasco Alberico Sala.

Rosa ha iniziato ad analizzare la situazione casalese dal ‘400: «Da questa data abbiamo avuto una serie di domini, o meglio di feudatari che hanno barattato la loro autonomia con le libertà e soprattutto hanno fatto sì che Casalmaggiore non crescesse, mantenendola sempre allo stato di una città separata dal resto, perfino dalle sue frazioni, da quello che era il suo territorio naturale. E poi arriva la Spagna, che insedia suoi vassalli che fanno gli interessi del grande stato, eppure la città, questo titolo gli viene regalato da Maria Teresa d’Austria, aveva grandi potenzialità. Produceva zafferano, tinte, aveva un’agricoltura fiorente e i suoi commerci arrivavano fino al nord Europa. Inoltre aveva una forte presenza di protestanti ed ebrei, ed erano soprattutto quest’ultimi che reggevano l’economia, poi la loro cacciata ha depresso ancora di più la città». Il pubblico ha rivolto a Rosa numerose domande alle quali lo studioso ha risposto puntualmente.

Il presidente Adafa Fulvio Stumpo infine ha ringraziato il pubblico e i soci «sempre numerosi, Rosa per la sua disponibilità e il presidente Signoroni per l’ospitalità» ricordando che il prossimo ‘Mercoledì’ «da Casalmaggiore ci sposteremo idealmente a Crema, con la poesia di Alberico Sala.

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