Cronaca

Tecnologie: il Lions Viadana
Oglio Po tra ricordi e futuro

Il dibattito ha consentito di toccare tanti altri temi: il cervello che impigrisce e non memorizza più i numeri di telefono o gli itinerari stradali; le nozioni apprese velocemente compulsando lo smartphone che altrettanto velocemente si dimenticano

Argomento impegnativo, Perdersi tra vecchie e nuove tecnologie. L’io virtuale può salvare l’io reale che gli esperti in Pedagogia Maja Antonietti e Andrea Pintus, docenti presso l’Università degli Studi di Parma, hanno saputo tratteggiare in modo piacevole, coinvolgendo una platea rappresentativa di più generazioni. L’analisi dei primi effetti prodotti dalla diffusione dei telefoni cellulari negli anni ’90, come il dolore al polso per l’invio massiccio di sms e il fenomeno Christmas card, ha fornito l’occasione per un salto all’indietro, ricordando quando a fine anni ’70 all’epoca del successo del cartone animato Goldrake, il mondo dell’informazione dibatteva sulle ore trascorse dai più giovani davanti alla tv; un intellettuale del calibro di Gianni Rodari prese le difese del cartone giapponese, dimostrando che in realtà i ragazzi non lo subivano passivamente, ma riuscivano a rielaborarlo con la fantasia nei loro giochi. Oggi l’utilizzo della tecnologia da parte dei bambini pone seriamente il problema della mancanza di tempo trascorso all’aria aperta, quindi della scarsa esperienza con tutto ciò che è materia. Tutti noi constatiamo peraltro che per ottenere una risposta a ciò che non sappiamo ci rivolgiamo sempre più al computer piuttosto che a una persona. Il dibattito ha consentito di toccare tanti altri temi: il cervello che impigrisce e non memorizza più i numeri di telefono o gli itinerari stradali; le nozioni apprese velocemente compulsando lo smartphone che altrettanto velocemente si dimenticano; gli effetti della didattica a distanza sugli studenti e la loro difficoltà a lavorare in gruppo; le opportunità dell’intelligenza artificiale e l’oscuro mondo del metaverso… Per il Lions Club Viadana Oglio Po si trattava di ricordare la Pasqua e il presidente Torresani, prendendo spunto dal significato etimologico del termine, ha voluto approfondire il tema della fase di passaggio, di transizione tecnologica epocale.

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