Cronaca

Bongiovanni, il primo discorso è
anche su Casalmaggiore e ospedale

"So che è un problema conosciuto che attanaglia tutta la Lombardia e la nazione, ma se all’ospedale del mio paese, che è a 40 km da Cremona, se ne va un medico, ci sono dei problemi a tenere aperto un reparto e lo stiamo vivendo anche adesso, col reparto di cardiologia" ha detto in aula al Pirellone Bongiovanni.

L’ultimo consiglio regionale di martedì ha visto anche il primo intervento del neo consigliere regionale Filippo Bongiovanni, ad oggi ancora sindaco di Casalmaggiore ma che dovrà rinunciare a questa carica nelle prossime settimane per incompatibilità.

“Il programma di mandato – ha detto Bongiovanni nel confermare l’appoggio al presidente Attilio Fontana – è ambizioso, ma sempre con i piedi per terra, fattibile, auspicabile. Abbiamo bisogno di più autonomia per gestire meglio le nostre risorse e cercare di completare gli investimenti più urgenti e necessari. Noi consiglieri siamo qui per cercare di migliorare la nostra terra ulteriormente. Personalmente cercherò di mettere la mia esperienza di Sindaco, per 9 anni del Comune di Casalmaggiore, 15mila abitanti, al servizio della Regione. Noi Sindaci, e mi riferisco anche a Lei presidente per 10 anni Sindaco e Presidente Anci Lombardia, dove ci siamo conosciuti, ci rendiamo conto vivendolo sulla nostra pelle, se c’è qualcosa che non va, qualcosa che si incarta e lavoriamo per risolverlo”.

Bongiovanni ha indicato alcuni meccanismi che non hanno funzionato. “A scopo propositivo, lo vediamo nella legge sull’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, con alcuni nuovi meccanismi introdotti che destano perplessità. Lo vediamo nella legge di contrasto alle specie nocive come le nutrie, molto difficili da contenere; oggi poi nella bassa padana, sono arrivati anche cinghiali, col rischio per ora evitato di epidemia da peste suina, lupi, che stanno diventando problematici per agricoltori, allevatori e automobilisti, penso avremo modo di discuterne. Lo vediamo sulla Legge 12 del Governo del Territorio, ottima legge, molto all’avanguardia, che ha sempre bisogno di alcuni aggiustamenti nel tempo e, secondo me, di cercare differenziazioni tra territori iper urbanizzati nella fascia mediana di Regione, rispetto a quelli a nord o a sud di Milano”.

Bongiovanni ha indicato poi alcuni punti a suo dire importanti da sviluppare. “In ambito sociale, il tema dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, il Servizio Assistenza ad Personam, sta diventando insostenibile per i Comuni, c’è bisogno di ampio coinvolgimento dai piani di zona, alle scuole, alle ASST, alle ATS, al Terzo settore, al Governo, a Regione stessa, per affrontare questa grave tematica. Mentre con il PNRR stanno arrivando ai piani di zona importanti risorse a integrare fondi sulla povertà, sulle disabilità, sul tema del Dopo di Noi, sulle politiche sociali in generale, ma talvolta si fa davvero fatica a costruire progetti in alcune piccole realtà, l’impressione è che alcune proposte siano formulate sulla scorta delle esperienze delle città capoluogo, che mal si confanno con quello che si vive negli ambienti rurali”.

Sulla sanità Bongiovanni ha citato l’esempio di Casalmaggiore. “L’ultima modifica normativa rilancia il rapporto ospedale territorio, spinge sugli infermieri di comunità come trait d’union tra sociale e socioassistenziale, c’è il problema dei medici di medicina generale, c’è il problema delle liste d’attesa, ma io voglio sottolineare soprattutto quello della difficile reperibilità, anche nei nostri ospedali per acuti, di personale medico e infermieristico. So che è un problema conosciuto che attanaglia tutta la Lombardia e la nazione, ma se all’ospedale del mio paese, che è a 40 km da Cremona, se ne va un medico, ci sono dei problemi a tenere aperto un reparto e lo stiamo vivendo anche adesso, col reparto di cardiologia. Dobbiamo studiare meccanismi per incentivare i medici a formarsi o a comunque fare esperienza nella sanità pubblica periferica, per evitare futuri grossi disagi.

Bongiovanni ha poi analizzato cosa a suo dire ha funzionato e le priorità per Cremona. “Sottolineo l’ottimo lavoro, in questi anni, in tema di sostegno alle imprese, sulla programmazione, sulla formazione e lavoro col rilancio delle politiche attive, il tema dell’Università, della ricerca, degli ITS e il cosiddetto Piano Lombardia, che di fatto ha rilanciato la nostra Regione post covid. A livello provinciale sul territorio che rappresento c’è il grande tema del gap infrastrutturale, che coinvolge ad esempio l’autostrada Cremona- Mantova, il completo raddoppio della Paullese, la tangenziale di Casalmaggiore che è opera compensativa alla TIBRE, ma chiave di volta per la sostenibilità della Cremona- Mantova a prescindere dalla TIBRE stessa, ma questo tema ha ricadute ben più ampie, ne va dell’attrattività e dello sviluppo del territorio, che ha problematiche di calo demografico e invecchiamento della popolazione. Infine un passaggio sul tema Siccità, sull’enorme lavoro che state compiendo, sulle interlocuzioni avviate col Governo, per questa emergenza, che rischia di diventare una calamità per le nostre attività agricole, e a ricaduta sulle filiere corte e sulle eccellenze del nostro cibo, un commissario che gestisca questa emergenza, oggi che siamo a fine marzo, è urgentissimo”.

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