Decreto immigrazione: Cia, bene
flussi manodopera agricola legali
Positiva la programmazione triennale, risolva problema delle quote necessarie, ben superiori alle 44 mila ammesse
Il Decreto immigrazione va nella giusta direzione per quel che riguarda gli ingressi di manodopera agricola in Italia, legali e con procedure semplificate. Così Cia-Agricoltori Italiani a commento positivo del testo varato, ieri sera, dal Consiglio dei Ministri a Cutro.
“Dal Governo -dichiara il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- si auspica, ora, una maggiore apertura sul numero dei lavoratori extracomunitari, affinché corrisponda al reale fabbisogno di manodopera da parte delle aziende agricole, già in emergenza stagionali visto il periodo dei raccolti alle porte”.
Per Cia, nel dettaglio, è positivo che il nuovo Decreto consenta al settore di organizzare il lavoro sul lungo periodo, avendo stabilito nuove modalità di programmazione con quote di stranieri da ammettere per lavoro subordinato, definite non più solo per un anno, ma per un triennio, dal 2023 al 2025. Inoltre, le nuove norme rafforzano gli strumenti di contrasto ai flussi migratori illegali e semplificano le procedure burocratiche, attraverso canali legali, dei migranti qualificati.
Infine, Cia fa appello al Governo affinché continui a dialogare con le organizzazioni di settore, impegnate da tempo per un Decreto flussi che rispetti la sua anima agricola e, soprattutto, alla luce delle criticità che continuano a tornare sul fronte lavoro. Resta aperta la faccenda quote necessarie: ne sono state ammesse 44 mila, quando servirebbero almeno 100 mila lavoratori.
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