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Bozzolo e l'emergenza giovanile:
incontro con Educativa di Comunità

"L’iniziativa nasce all’interno di un progetto, in cui vede l’impegno complessivo dell’ amministrazione Comunale e  dipendenti, che si pone l’obiettivo di attivare le famiglie attorno ad iniziative in grado di sollecitare la socialità, la partecipazione e la solidarietà e quindi una genitorialità più consapevole".

Il 1° marzo alle ore 18:00 presso il nuovo punto di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari nella Casa di Comunità di Bozzolo si sono incontrati con gli operatori del consultorio del Serd, dello Smi, con il servizio tutela minori dell’ Azienda Speciale di Viadana ed i Servizi Sociali di Bozzolo per riprendere a riorganizzare un nuovo momento di confronto e scambio sui temi dell’educazione e della genitorialità. Nell’ultimo incontro, su proposta dei genitori presenti, si è trattato il tema delle dipendenze. E’ stata un’occasione importante, aperta a chiunque crede nell’utilità di mettere a disposizione un’ora del proprio tempo per se e per gli altri in un prospettiva di Comunità Educante.

“L’iniziativa è nata all’interno di un progetto, in cui vede l’impegno complessivo dell’ amministrazione Comunale e  dipendenti, che si pone l’obiettivo di attivare le famiglie attorno ad iniziative in grado di sollecitare la socialità, la partecipazione e la solidarietà e quindi una genitorialità più consapevole e diffusa che consenta la creazione di legami intensi ed affidabili con i nostri figli” spiega l’assessore alle politiche sociali del comune di Bozzolo Maria Luisa Pagliari.

“Gli operatori coinvolti – precisa l’assistente sociale dr. Malvaso Cosimo – hanno il compito di accompagnare i genitori ad un maggior protagonismo sui temi dell’educazione attraverso l’allestimento di spazi-laboratorio in grado di favorire l’apertura ed il confronto. Spazi che innanzitutto sappiano valorizzare il confronto tra sapere esperienziale e sapere professionale fuori da dinamiche che considerano appropriato sempre e solo quest’ultimo. Compito del professionista infatti non è quello di enunciare le pratiche educative migliori, ma di accompagnare i genitori ad una maggiore consapevolezza dei propri modelli educativi di riferimento, e del loro funzionamento”.

“La maggiore difficoltà che i genitori in questo periodo storico incontrano – prosegue Pagliari – è data dalla mancanza di confronto e dalla completa solitudine nel praticare il mestiere più difficile del mondo. Il recente confinamento nel privato ha sfibrato ulteriormente le relazioni già fragili e conseguentemente la capacità delle persone di fronteggiare le varie situazioni della vita. In questa condizione di solitudine ogni passaggio critico, come ad esempio quello legato ai conflitti con i figli adolescenti, viene assolutizzato e caricato di un potenziale emotivo elevato”.

Accanto all’iniziativa sopra descritta si colloca l’importante percorso di Educativa di Comunità avviata dal Comune di Bozzolo in collaborazione con la cooperativa Alce Nero e riservata ai ragazzi del territorio. L’Educativa di Comunità si configura come una pratica educativa di prossimità con gruppi giovanili spontanei, come intervento che consiste essenzialmente nello stare accanto ai ragazzi e alle ragazze che trascorrono “sulla strada” una parte del loro tempo libero per offrire ascolto e guida, per comprendere le loro esperienze così da poterle orientare. La presenza dell’educatore nei luoghi di aggregazione aperti o chiusi è un intervento di mediazione tra di loro e il mondo “adulto”, un mettersi in mezzo alle principali interazioni quotidiane vissute dai ragazzi per comprenderle e offrire gli stimoli più adatti ai bisogni emergenti.

L’educatore rivolge l’attenzione alle interazioni tra pari ovvero alla vita affettiva e relazionale del gruppo, alle interazioni tra il gruppo, l’ambiente esterno e gli altri soggetti che vivono in un medesimo contesto, alle più ampie interazioni tra il gruppo e il territorio, con i servizi e le opportunità che esso offre alle esigenze di orientamento, di supporto, di protagonismo dei ragazzi.

Fare prevenzione in ambito educativo, oggi significa incrementare tra i ragazzi e le ragazze la capacità di scelta, la coscienza dei propri limiti e delle proprie risorse, nel rafforzare l’autostima e il senso di autoefficacia. Il lavoro con i ragazzi e con il territorio in cui abitano consente di aumentare il senso di appartenenza dei ragazzi, che possono sentire propri gli spazi e le relazioni che abitano.

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